Santa Venera / Secondo giorno del triduo, tempo di grazia e di verifica

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Il secondo giorno del solenne triduo in preparazione alla festa di Santa Venera vergine e martire, patrona della città e della diocesi di Acireale, ha visto la partecipazione della comunità del santuario dei Santi Alfio, Filadelfo e Cirino in Trecastagni con il rettore-parroco don Orazio Greco, che ha presieduto la celebrazione eucaristica.

Nel messaggio di saluto il parroco della Cattedrale, don Mario Fresta, dopo aver ringraziato il celebrante, la locale confraternita dei Santi fratelli martiri e i portatori del fercolo per avere accettato l’invito, ha ricordato: “In questi giorni di triduo stiamo meditando sulla testimonianza cristiana che ogni battezzato è chiamato a riscoprire attraverso il dono della Fede. L’esempio dei nostri martiri aiutino le nostre comunità a vivere in pienezza il Vangelo di Cristo per essere anche noi testimoni credibili in questo nostro tempo”.

Richiamandosi all’immagine del vangelo del giorno (Gv 15,1-8), la vite, simbolo del popolo di Israele nell’Antico testamento, don Greco ha risposto evidenziando: “Ci sentiamo uniti come tralci alla vite, siamo un’unica famiglia, la famiglia che Cristo Signore ha voluto e per la quale ha steso le braccia sulla croce, donando il suo sangue”.

Triduo, preparazione alla festa come tempo di verifica

Nella sua omelia don Orazio Greco ha poi ribadito che i battezzati sono chiamati ad una vita di relazione con Cristo al pari dei Santi. E il cui martirio si può paragonare alla potatura della vigna, di cui ci parlano le Sacre Scritture. Potatura, operazione dolorosa ma necessaria, perché dopo porta frutto.

“Anche per noi è così: nella vita molte volte c’è questa recisione. Sono le esperienze di dolore che segnano una linea di demarcazione tra un prima e un dopo, ci segnano nella nostra esistenza. Ma è esperienza necessaria, perché ci fa crescere nella santità. È la parola di Dio a compiere la potatura nella nostra vita perché è anche giudizio che separa. S.Venera ha portato ai nostri padri il vangelo della carità, necessario per la fioritura del discepolo credente. Il tempo di preparazione alla festa, quindi, è questo tempo di grazia e di verifica; è un tempo in cui possiamo fare verità su noi stessi.”

Durante il triduo, presentato il restauro della candelora dei calzolai

Al termine della S.Messa è stato presentato il restauro dell’antica “candelora” dei calzolai. Grazie ad un finanziamento ottenuto dall’assessorato regionale ai Beni culturali, quindi, è stato possibile recuperare un bene artistico e culturale di grande valore per la comunità acese.
“Questi cerei votivi, un tempo appartenenti alle antiche corporazioni, sono una delle manifestazioni esteriori della festa. E simbolicamente richiamano la dimensione della luce, la luce che illumina i fedeli nel cammino della salvezza. Un cammino da percorrere in compagnia dei Santi, esempi da imitare” ha detto don Mario Fresta. Egli ha manifestato il suo apprezzamento insieme ai componenti la deputazione della reale cappella di Santa Venera, con in capo il presidente prof.ssa Simona Postiglione.
A relazionare sono stati la dott.ssa Maria Teresa Di Blasi, direttore dei lavori per conto della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Catania, nonché i restauratori Carmelo e Giuseppe Calvagna. Sono intervenuti alla conferenza di presentazione anche il vescovo della diocesi di Acireale, mons. Antonino Raspanti, e il sindaco di Acireale, ing. Stefano Alì.

Guido Leonardi