Come ogni ultima domenica di gennaio, Santa Venerina si è raccolta per venerare il proprio compatrono San Sebastiano. La festa è posticipata, rispetto al giorno 20 del calendario liturgico per non coincidere con l’altrettanto sentita festa acese.
Tanti sono i fedeli che con fervida devozione assistono all’alba all’apertura della cappella all’interno della Basilica dedicata al Santo. Il legame è molto forte e lo si può capire facendo un passo indietro nella storia locale.
Gli acesi nel tempo popolarono il paese di Santa Venerina, dove trovarono terreno fertile per coltivarlo. Quando si raggiunse una certa densità di abitati si reputò necessario erigere una chiesa dedicata alla Patrona Santa Venera. Si sviluppò contemporaneamente la devozione verso il Santo bimartire, che ne divenne compatrono.
I fedeli potevano così vivere intensamente e venerare i due Martiri, portando con loro i bambini che crescendo nutrivano anch’essi amore per queste importanti figure di fede.
Tale devozione è ancora palpabile nei volti, non solo dei più grandi, ma anche di ragazzi e ragazze, che collaborano con entusiasmo per ricordare i loro Santi protettori.
Santa Venerina / Il braccio reliquiario di San Sebastiano accolto dalle famiglie della parrocchia
La festa ha avuto, come ogni anno, diverse importanti tappe. Il primo gennaio, come da tradizione, la sera con lo scampanio ed i fuochi d’artificio, si annuncia l’entrata del mese della festa. Nei giorni seguenti il braccio reliquiario è stato accolto da varie famiglie della parrocchia per momenti di preghiera. È stato accolto dalle Comunità parrocchiali di Dagala del Re, Monacella, Linera, Maria Vergine e Cosentini. Ed infine nella Casa di Riposo Sacra Famiglia e nella Cappella del Cimitero, per ricordare i devoti che non sono più con noi.
Il giorno della vigilia era presente una delegazione della Confraternita “Sodalità San Sebastjan” di Malta. La devozione nell’Isola nasce dopo la peste del 1813 che la colpì duramente. L’epidemia ebbe esiti pesanti soprattutto in quella zona in cui si trova la città di Qormi, sede dell’attuale chiesa dedicata a San Sebastiano. Racconta Mario Cardona, Segretario della confraternita, che la gente fece voto ed attribuì a San Sebastiano il miracolo della liberazione dalla terribile epidemia.
I “Rizzareddi” affidati a San Sebastiano
Protagonisti della Santa Messa del sabato sono stati come da anni oramai “i rizzareddi”, bambini anche molto piccoli, affidati dai genitori al Santo e che ricevono una piccola coccarda in segno di appartenenza. Hanno animato la celebrazione i ragazzi dell’A.C.R., a cui i loro educatori hanno fatto realizzare dei piccoli lavori portati in omaggio per l’offertorio.
La Santa Messa solenne del giorno della Festa, alla presenza delle autorità civili e militari, è stata officiata da mons. Antonino Raspanti, vescovo della Diocesi acese. Egli descrive San Sebastiano come testimone autentico della Fede, che mostra con il Martirio l’amore per Gesù che rappresenta il centro del suo operato.
La chiesa Madre Santa Venera sarà riaperta al culto il 5 aprile
Durante la celebrazione padre Giovanni Marino, parroco delle Parrocchie Santa Venera e Sacro Cuore di Gesù, comunica con gioia ai presenti la buona notizia. Emozionato, riferisce che la chiesa Madre Santa Venera sarà riaperta al culto sabato 5 aprile e ricorda i tanti parrocchiani venuti a mancare, che desideravano tanto rivederla nuovamente aperta.
Nel pomeriggio, l’uscita del fercolo dalla chiesa del Sacro Cuore di Gesù, animata dalla fanfara “Ten. Santo Scuderi” diretta dal maestro e capo fanfara Giuseppe Berardi, in forza presso la sede Associazione nazionale bersaglieri di Zafferana Etnea.
Momento che resterà nel cuore è la sosta davanti l’abitazione del giovane Antonino Fichera, conosciuto da tutti come Nino, venuto a mancare improvvisamente l’estate scorsa. Apparteneva alla storica confraternita di San Sebastiano del paese da tantissimo tempo. Oltre che devoto, era uno stimato artista nell’hinterland e non solo, del ferro battuto. Aveva appreso il mestiere dal padre Alfio. Egli, con la dedizione di sempre, aveva realizzato un’immagine in bassorilievo del Santo Martire, assai apprezzata. Alla presenza dei suoi affetti più cari e dei tanti amici, l’opera ha avuto la benedizione a perenne ricordo di un ragazzo che si spendeva concretamente per il suo amato paese.
Adele Maugeri