Santa Venerina / Conferenza della professoressa Zizza su bullismo e cyberbullismo

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Conferenza su bullismo e cyberbullismo

Nella Scuola Secondaria di primo grado di Santa Venerina, facente capo all’Istituto comprensivo diretto dalla dott.ssa Mariangiola Garraffo, si è svolta una conferenza con gli alunni sul tema del bullismo e cyberbullismo. Relatrice la prof.ssa Annamaria Zizza, scrittrice affermata ed insegnante di lettere al Liceo classico “Gulli e Pennisi”.

A proporre l’incontro alla dirigente Garraffo, Maria Sorbello, docente e pittrice, referente scolastica delle giornate a tema sociale e culturale. Le due docenti si erano incontrate in novembre al collegio Santonoceto di Acireale, alla presentazione dell’ultimo romanzo della prof.ssa Zizza “La dolciera siciliana”. In concomitanza con la presentazione si svolgeva la mostra personale di pittura “il Qui ed Ora” della professoressa Sorbello, con temi ispirati alla dimensione femminile.proiezione dei video

In apertura dell’incontro, la prof.ssa Zizza ha visitato alcuni locali della scuola, rimanendo piacevolmente colpita dalle aule tematiche in cui grande rilievo è dato alla cultura, alla conoscenza, alla creatività.

A seguire, la conferenza, divisa in due momenti, ha permesso alla prof.ssa Zizza di riflettere, anche con l’ausilio di video e racconti di recenti fatti di cronaca, sulle tematiche del bullismo e cyberbullismo, ultimamente assai diffusi. Pertanto iniziative di riflessione individuale e collettiva, come queste, appaiono importanti anche per fare prendere coscienza agli alunni della realtà odierna e degli strumenti che la legge e le istituzioni offrono per opporvisi.

Interpellati gli alunni su bullismo e cyberbullismo

Sono stati interpellati a microfono anche alcuni alunni per ascoltare in “presa diretta” le loro impressioni. E stimolare poi quelli più timidi a prendere carta e penna e scrivere i loro pensieri su dei “pizzini”. Riportiamo di seguito alcune frasi segnalate dalla prof.ssa Zizza perché particolarmente significative.proiezioni durante la conferenza

“Il bullo è più debole della vittima”; “Devi essere pronto a sostenere l’altro e a fargli capire che ci sarai sempre per lui”; “Il bullo dovrebbe chiedersi: ma cosa sto facendo? E se quello che sto facendo venisse fatto a me, non ci resterei male? Ecco, se ognuno di noi pensasse prima di parlare il mondo sarebbe diverso”; “Ascoltare le vittime di bullismo è il modo migliore per sconfiggerlo. Io da grande voglio fare la psicologa”; “Il bullo fa stare male chi vuole essergli amico”; “Le parole possono ferire più di una pistola”; “Il suicidio non è un’opzione”.

Riferisce la scrittrice: “Mi sono commossa a leggere queste riflessioni. Deve essere bello seminare e non solo raccogliere. Complimenti ai docenti ed alla preside per i loro alunni attenti ed educati. E anche per la bellezza della scuola, di concezione moderna, con gli armadietti col materiale di cancelleria ed i libri, le aule tematiche, i grandi banchi esagonali, lo spazio esterno grande e curato. Per me, che non conosco la realtà della scuola media, è stato un bellissimo momento”.

Lidia ferro, Annamaria zizza e Maria Sorbello
Da sx: Lidia Ferro, referente del plesso, la prof. Annamaria Zizza e Maria Sorbello, referente delle giornate a tema sociale

Bullismo e cyberbullismo incidono sulla qualità della vita

La prof.ssa Zizza spiega che bullismo e cyberbullismo sono entrambi molto insidiosi. Per il bullismo i dati sono stabili fino al 2017. Il cyberbullismo ha visto una crescita esponenziale attraverso lo sviluppo progressivo dei social media. Si è anche abbassata l’età del fenomeno e gli haters attaccano in modo più nascosto. A tal proposito accenna al progetto #cuoriconnessi, nato con la collaborazione tra una nota azienda italiana e Polizia di Stato. Ciò per sensibilizzare genitori, insegnanti e ragazzi ad un uso consapevole dei device connessi alla rete.

Spiega ancora che questi due fenomeni sono subdoli ed inducono nelle vittime stati d’animo e volontà di stare da soli, di chiudersi verso tutti, non solo verso l’autore dell’atto di bullismo. Tanti sono i disturbi, anche fisiologici che vengono indotti, incidendo a volte  profondamente sulla qualità della vita.

La dirigente e la comunità scolastica sono ben liete di accogliere docenti esperti che, interagendo costruttivamente possono contribuire alla crescita della comunità. E riferisce che nella scuola si attuano già delle “Pratiche riparative”, che servono per uscire fuori dalla terminologia giudicante. Anche i “bulli” sono ragazzi che hanno avuto un “danno” e quindi fragili. E conclude dicendo che di questi fenomeni si dovrebbe parlare maggiormente per una migliore conoscenza aperta a tutta la comunità, anche adulta.

                                                                                                                             Adele Maugeri