Santa Venerina / Gli affreschi di Primo Panciroli in un saggio del prof Giovanni Vecchio

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Affresco di Primo Panciroli

Nella splendida chiesa del  Sacro Cuore di Gesù a Santa Venerina, si è svolto un incontro culturale con tema un saggio sulle decorazioni del pittore Primo Panciroli, realizzate all’interno dell’edificio sacro. Autore dello scritto il prof. Giovanni Vecchio, storico e presidente onorario della locale associazione Sto.cu.svi.t (Storia, cultura, sviluppo territoriale).

Gli affreschi nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù

Panciroli, di origine romana, si trasferì in Sicilia e realizzò delle opere nelle chiese di Acireale, Fiumefreddo di Sicilia, Ragusa e Val di Noto e nella sala consiliare del Palazzo di Città di Acireale. Fra il 1907 e il 1920 realizzò alcuni affreschi all’interno della chiesa del Sacro Cuore di Gesù. Qui si possono ammirare quelli che raffigurano “L’Ascensione del Signore“ e “L’Esaltazione della Croce” nell’arcone del coro maggiore. La “Gloria dei simboli della Passione“ e “L’adorazione del Divino Agnello“ nella calotta dell’altare della Madonna della Divina Grazia; “L’Esaltazione del lino“ nell’arcone.

Panciroli, dipinse le quattro virtù nelle lunette della cupola, che si innesta all’incrocio della navata centrale e del transetto. Riguardano le tre virtù teologali indicate nel Catechismo della Chiesa Cattolica ovvero Fede, Speranza, Carità, alle quali il pittore aggiunse la virtù cardinale della Giustizia.
Nelle pareti del presbiterio si possono ammirare le decorazioni riguardanti “La moltiplicazione dei pani e dei pesci” e “l’Ultima Cena”. Panciroli operò non solo in Italia ma anche all’estero.

Chiesa Sacro Cuore di Gesù affresco di Panciroli
Affresco di Panciroli nella volta della chiesa del Sacro Cuore di Gesù
Gli intervenuti alla presentazione del saggio sugli affreschi di Primo Panciroli

L’evento culturale è stato organizzato dall’associazione “Storia, Cultura e Sviluppo Territoriale“ di Santa Venerina, in collaborazione con la Pastorale Santa Venerina Centro e con il Patrocinio del Comune.
Alla presentazione del testo sono intervenuti, il parroco Giovanni Marino, monsignor Giovanni Mammino, direttore dell’archivio storico e del Museo diocesano di Acireale e rettore del Seminario vescovile e l’arch. Giuseppe Marano della  Soprintendenza ai Beni culturali di Catania.
Presenti anche il primo cittadino di Santa Venerina, Santo Raciti, e il dott. Gesuele Sciacca, presidente Sto.Cu.Svi.T ( Storia, Cultura, Sviluppo Territoriale ).

Ad allietare l’incontro momenti musicali curati da Orazio Giovanni Vecchio( tenore) e da Gesuele Sciacca e Daniela Greco.
Padre Giovanni Marino ha evidenziato come le opere di Primo Panciroli lancino dei messaggi ai cristiani. Ha auspicato, inoltre, un accordo fra il Comune e i Tour operator che si recano sull’Etna, affinchè i turisti possano venire a Santa Venerina per ammirare le opere del pittore.

Un finanziamento per ripristinare la facciata della chiesa

Il sindaco Raciti ha espresso il proprio compiacimento per l’interessante incontro culturale e ha ringraziato gli organizzatori e promotori dell’iniziativa. Ringraziamenti rivolti anche a  mons. Giovanni Mammino, all’architetto Marano e al prof. Giovanni Vecchio, che con il suo saggio ha voluto attenzionare l’opera di Primo Panciroli. E soprattutto ha messo in risalto le tempere realizzate dal pittore all’interno della chiesa del Sacro Cuore.
Il primo cittadino del centro etneo ha comunicato poi che è stato ottenuto un finanziamento di novecento mila euro, relativo al sisma del 2018, per il ripristino della facciata della chiesa.Presentazione saggio su affreschi di Panciroli

Il dott. Gesuele Sciacca ha ringraziato i presenti all’incontro culturale, mentre mons.  Mammino ha portato i saluti di mons. Agostino Russo, vicario generale della Diocesi di Acireale, assente a causa di un infortunio.
Mons. Mammino ha sottolineato, inoltre, come il piccolo ma denso saggio del prof. Vecchio valorizzi il patrimonio storico-artistico del territorio, e ha ricordato la validità di altri scritti similari dell’autore.

L’architetto Marano ha evidenziato l’importanza del lavoro di ricerca svolto dal prof. Vecchio, perché la collettività deve conoscere il luogo in cui vive. Ha ricordato inoltre che, prima del terremoto del 2002, grazie alla sinergia fra il Comune e la Soprintendenza , furono eseguiti lavori di restauro all’interno della struttura religiosa.
Ha concluso, infine, decantando l’architettura della chiesa del Sacro Cuore e la bellezza delle opere di Panciroli.

 

                                                         Giuseppe Russo

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