Santa Venerina / Invasione digitale nella cella trichora di Santo Stefano, immersione nella storia e nella natura. La “prima” del team “TrichoraLab” guidato da Rosalia Spinella

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Muniti di smartphone, ai piedi scarpe da trekking, e… pronti, partenza, click. Evento culturale inconsueto quello di sabato 6 maggio a Santa Venerina dal titolo ”⌗InvadiamoLaTrichora”. Si è trattato di un contest fotografico che, piuttosto, ha registrato un’”immersione” dentro la storia e la natura d’un tempo.

Più di trenta partecipanti hanno simbolicamente invaso l’area boschiva di Santo Stefano e i ruderi d’epoca bizantini siti a Dagala del Re, frazione di Santa Venerina. L’evento social, organizzato dal team “TrichoraLab”, impegnato in un progetto di valorizzazione del sito nell’ambito del bando Culturability, si inseriva nel calendario nazionale “Invasioni digitali” il cui fine era quello di valorizzare e far conoscere alcuni luoghi, come un museo o un sito archeologico, attraverso la condivisione di foto o video sui social network. 

Oggetto di questa invasione è stata la cella trichora di Santo Stefano, antica testimonianza bizantina nel territorio di Santa Venerina, che nel corso degli ultimi anni è stata valorizzata e riportata alla luce, grazie alla sensibilizzazione di alcune associazioni del territorio, del Comune di Santa Venerina e del lavoro della Soprintendenza dei beni culturali di Catania.  

“Credo sia stata una bella occasione per far conoscere questo bene archeologico a molti, in quanto, oltre all’invasione fisica, ci è stata anche un’invasione, appunto, digitale. Ogni partecipante ha condiviso video e foto del bene e del boschetto sui social network , diffondendo cultura attraverso nuovi mezzi di comunicazione”, ha affermato la referente del progetto “TrichoraLab”, Rosalia Spinella.

Il team, ci ha spiegato la Spinella, è composto prevalentemente da giovani ed è nato per la partecipazione ad un progetto che prevede la riqualificazione e la fruizione della cella trichora bizantina di Santo Stefano, inserendola nei percorsi bizantini, archeologici, storici ed enogastronomici al fine di valorizzare l’intero territorio, e inoltre prevede anche l’uso degli spazi sottoutilizzati della Casa del Vendemmiatore ed il miglioramento della strumentazione tecnologica sia software che hardware del museo multimediale in corso di allestimento.

Annalisa Coltraro

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