A Sant’Alfio intitolata una via al concittadino Giovanni Tropea con una cerimonia semplice ma molto sentita dai santalfiesi.
Ma chi era Giovanni Tropea ? Era nato l’1 settembre 1928 a Sant’Alfio, in via Coviello – riporta una nota stampa. Tutta la sua famiglia lo incoraggiò a seguire l’innata passione per gli studi. Segui’ la sua passione nonostante difficoltà non indifferenti. Per recarsi al ginnasio “Michele Amari” di Giarre, percorreva ogni giorno a piedi i sei chilometri che lo separavano dal suo paese natìo, prima di andare a vivere per un periodo dal fratello, che nel frattempo si era sposato e trasferito a Giarre.
La tesi di laurea in Lettere Classiche, Fonetica del dialetto di Sant’Alfio con un’appendice lessicale (1953) costituì la prima delle molte testimonianze del suo profondo legame con Sant’Alfio. In seguito furono molte le opere di Giovanni dedicate alla parlata della Sicilia orientale, ispirate alle sue radici.
Nonostante il suo lavoro gli richiedesse di vivere a Catania, Giovanni non smise di frequentare Sant’Alfio con assiduità. Negli anni ’70 prese in affitto una casa in paese, dove si recava ogni domenica mattina con la madre ed ogni estate con tutta la famiglia.
Amante della pace e della tranquillità del suo paese, trascorreva le giornate dedicandosi allo studio e nel tempo libero a rebus e cruciverba della Settimana Enigmistica. Poi alla pratica del violino, a passeggiate in campagna e puntate nella piazza del paese.
Anche in questi momenti di vacanza, tra una chiacchiera e l’altra, non perdeva occasione di ‘intervistare’ amici e conoscenti. E annotava sull’inseparabile taccuino espressioni, parole e modi di dire dialettali che andavano poi ad informare i suoi molti scritti di linguistica.
Una tesi sul dialetto di Sant’Alfio
Ultimati gli studi liceali nel liceo “Gulli e Pennisi” di Acireale, si iscrisse, nell’anno accademico 1947-48, alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania, corso di laurea in Lettere classiche. Terminati gli studi universitari, si laureò il 7 novembre 1953 con una tesi dal titolo Fonetica del dialetto di Sant’Alfio con un’appendice lessicale, sotto la guida di Giorgio Piccitto, di cui fu presto collaboratore.
Dall’1 novembre 1955 e fino al 28 febbraio 1963 è, infatti, assistente volontario di Glottologia nella stessa Università di Catania. Dall’1 marzo 1963 e fino al 31 ottobre 1975 è assistente ordinario di Glottologia, coprendo frattanto gli incarichi di Dialettologia siciliana (1 novembre 1968 – 31 ottobre 1975) e – dopo la morte del maestro, Giorgio Piccitto -, anche quello di Glottologia (dall’anno accademico 1971-72 e fino al 31 ottobre 1982).
Frattanto, il 15 maggio 1965, aveva conseguito la libera docenza in Dialettologia siciliana. Dall’anno accademico 1975-76, vinta la cattedra, è straordinario di Dialettologia italiana sempre nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Ateneo catanese. E, a partire dall’1 novembre 1978, è ordinario nella stessa disciplina fino al 31 ottobre 2001.
Poi, a pochi giorni dal suo settantanovesimo compleanno, nel pomeriggio del 20 settembre 2007, il caro maestro se n’è andato per sempre. L’amministrazione comunale guidata dal primo cittadino Alfio La Spina ha voluto fortemente consolidarne il ricordo, intitolandogli proprio una via. Per non dimenticare così l’uomo e lo studioso che tanto lustro ha dato alla cittadina.
Ma non solo ha concluso il sindaco. ”Ho istituito una giornata che sarà dedicata al prof. Tropea, il 28 settembre di ogni anno ed inoltre il premio Giovanni Tropea. Con i docenti presenti si è discusso anche di creare un centro studi proprio a Sant’ Alfio in collaborazione con il Club per l’UNESCO”.