Incontri / Il 17 novembre a Catania conferenza per ricordare il tenore siciliano Giuseppe Anselmi divo del belcanto

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Protagonista del secondo appuntamento promosso dalla SCAM (Società catanese amici della musica) sarà uno degli ultimi grandi divi del passato, il tenore siciliano Giuseppe Anselmi, del quale quest’anno ricorre il 90° anniversario della morte, avvenuta all’età di 53 anni nella città ligure di Zoagli in seguito a una grave polmonite.
Di questo raffinato cantante – si legge in un comunicato stampa dell’associazione –  ci rimangono le incisioni su disco delle sue più belle interpretazioni e il cuore, che per sua espressa volontà fu conservato a Madrid, dove è ancora oggi custodito all’interno del Museo del Teatro Real accanto all’urna con la gola di Gayarre.
La conferenza a ingresso libero dal titolo “In ricordo del tenore Giuseppe Anselmi”, si terrà domenica 17 novembre alle ore 18 al Katane Palace Hotel di via Camillo Finocchiaro Aprile, 110, a Catania, curata dalla musicologa e docente Anna Rita Fontana.
La relatrice ripercorrerà l’intensa carriera del celebre interprete partito giovanissimo dalla sua città natia, Nicolosi, per andare a studiare a Napoli. Fu, infatti, al Conservatorio San Pietro a Majella che, dodicenne, venne introdotto allo studio del violino e del pianoforte, intraprendendo qualche anno più tardi la carriera di cantante d’operetta in una compagnia itinerante, prima di perfezionarsi nel canto lirico con il maestro Luigi Mancinelli, debuttando ventottenne al Teatro alla Scala accanto a Titta Ruffo nel “Rigoletto” di Verdi.
«Per noi catanesi – spiega la Fontana – riscoprire la figura del tenore Giuseppe Anselmi ha un grande valore culturale che ci rafforza nella nostra identità, proiettandoci a livello europeo nella diffusione del Belcanto italiano, a cui ha dato ampio lustro il nostro Vincenzo Bellini che ci onora da oltre due secoli”.
Le caratteristiche della voce di Anselmi ne fecero interprete apprezzato in tutto il mondo. Nel suo repertorio oltre a Turiddu di “Cavalleria Rusticana”, ruolo con cui debuttò ad Atene, ritroviamo anche Mario Cavaradossi nella “Tosca” di Puccini oltre a opere come “Iris” e l’”Amica” di Mascagni, “Manon” e “Werther” di Massenet e “Romeo e Giulietta” di Gounod, solo per citarne alcune anche se l’elenco è davvero lungo.
«Ci auguriamo a questo punto –conclude la Fontana – di poter ripristinare al più presto anche il “Premio Internazionale Giuseppe Anselmi” affinché possa mantenere fulgida la memoria del tenore nicolosita», un evento che negli anni ha visto la premiazione di grandi personalità del panorama musicale mondiale come Mirella Freni, Salvatore Licitra, Dimitra Theodossiou, Raina Kabaiwanska, Giovanna Casolla e Katia Ricciarelli.
Un appuntamento quello di domenica da non perdere, per conoscere la stupefacente vita di un tenore che lasciò la sua Terra alla ricerca di un sogno e il cui talento venne riconosciuto e apprezzato ovunque. 

 

 

 

 

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