Scherma / La siciliana Loreta Gulotta lascia la pedana per l’insegnamento

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Loreta Gulotta

Loreta Gulotta, atleta di sciabola azzurra, ha deciso di concludere la sua carriera e di lasciare le pedane. L’ultima gara è stata quella che l’ha vista protagonista agli Assoluti a squadre di Napoli, dove con il gruppo delle Fiamme Gialle ha conquistato un prezioso terzo posto. La siciliana – si legge in una nota della Federscherma – adesso vuole intraprendere la strada dell’insegnamento e diventare maestro.

“Sono felice di aver chiuso con una grande emozione – ha commentato Loreta Gulotta –  Gli ultimi due anni sono stati intensi, da una parte sentivo che non avevo più dentro di me il fuoco sacro per continuare a fare la vita d’atleta, che è particolare e richiede concentrazione massima. Dall’altra però, dicevo di volermi fermare ma magari il giorno dopo ci ripensavo e dicevo di voler continuare. Ed è andata avanti così per due anni. Finché un giorno mi sono decisa e sono andata da Giovanni Sirovich a dirgli che avevo deciso di uscire dal giro della Nazionale, perché era giusto così ed era giusto che ci fosse al mio posto gente che sogna di poter vincere le Olimpiadi”.Loreta Gulotta, campionessa scherma

Loreta Gulotta lascia la pedana per l’insegnamento

Loreta Gulotta ha vissuto una carriera caratterizzata da grandi vittorie: “Avevo un sogno nella vita: partecipare alle Olimpiadi. Realizzato il quale mi sarei potuta anche ritirare e anzi avevo già detto a tutti che il giorno dopo avrei smesso. Ma poi quando sono tornata dalle Olimpiadi il giorno dopo sono andata ad allenarmi. Volevo vincere medaglie Olimpiche, volevo vincere Mondiali!”.

Adesso il percorso di Loreta prenderà una direzione leggermente diversa, la siciliana ha già deciso. “Vorrei insegnare scherma e in tal senso devo ringraziare tantissimo Giovanni Sirovich. La scherma è uno sport difficile e in continua evoluzione e non ho mai creduto a quelli che pensano di avere la scienza infusa. Quello che vorrei davvero tanto è riuscire a tirare fuori dagli atleti è quello che loro hanno dentro. Vorrei che ogni mio allievo si esprimesse secondo la propria personalità. Io non voglio dei miei cloni, ma voglio ragazzi che si sentano liberi di esprimere il proprio talento. Che è quello che ho sempre cercato io nella scherma, soprattutto nell’età più matura. So che non è facile, ma lavorerò perché questo accada”.

 

 

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