Scuola a distanza / Massimo Vittorio (Formazione pofessionale): “Ogni novità è preziosa se la si tesorizza”

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Da quando la scuola è stata chiusa e gli insegnanti lavorano con lo smart working da remoto e hanno cercato per quanto possibile di completare il programma da svolgere, il nostro giornale ha mostrato questa condizione da vari punti di vista. Oggi ne parliamo con il professore Massimo Vittorio, docente in una scuola di formazione professionale.

Professore Vittorio, può spiegare cosa è una scuola di formazione professionale?

Le Scuole di Formazione Professionale sono istituti di competenza regionale (diretti e finanziati dalla Regione), con l’obiettivo di permettere, ai giovani, un rapido inserimento  nel mondo del lavoro. A differenza degli Istituti Professionali, la durata del corso di studi è di tre anni, al termine dei quali viene conseguita una qualifica professionale.
E’ possibile scegliere di frequentare anche il quarto anno e ottenere il Diploma di Tecnico oppure passare agli Istituti Tecnici o Professionali di Stato per proseguire ulteriormente gli studi.  La priorità dei corsi offerti dalle Scuole di Formazione Professionale è quella di dare maggiore spazio alla parte pratica con l’ausilio di laboratori ben attrezzati in virtù degli indirizzi scolastici. Ad esempio dove lavoro io, presso l’ente di formazione l’ATL Service & Tecnology S.r.l. di Sant’Agata Li Battiati, ci sono dei laboratori attrezzatissimi per l’indirizzo di studio professionale: estetica, parrucchieri, ristorazione. All’interno del percorso didattico è garantita una formazione culturale di base adeguata, con un’ampia offerta multidisciplinare al fine di ampliare l’offerta formativa degli studenti.
Un’altra priorità prevista dalle Scuole di Formazione Professionale, a partire dal secondo anno, sono gli stage in aziende. Un modo concreto per avvicinare gli studenti al mondo del lavoro.

Lei cosa insegna?

Io insegno Storia, Cittadinanza e Costituzione…diciamo una disciplina non proprio pratica e, in teoria, distante con gli indirizzi professionali dell’Ente. Ma come detto in precedenza, trattandosi di Scuole di Formazione Professionale che permettono di assolvere l’obbligo scolastico ad allievi di eta compresa tra i 13 e i 17 anni, è necessario che nell’offerta formativa dell’Ente ci sia un’ampia proposta. Fortunatamente con gli alunni, dopo uno scetticismo iniziale sulla necessità di studiare la storia per il loro corso professionale, si riesce ad avviare un percorso didattico, cercando di portare degli esempi concreti al fine di far capire l’importanza di avere almeno una sufficiente cultura storica anche nei loro futuri ambiti lavorativi.

In questo momento come si sta svolgendo l’insegnamento?

Poco dopo la sospensione della frequenza delle attività formative in presenza e con le successive  indicazioni della Regione Sicilia, l’Ente si è attivato con la Formazione a Distanza  (F.A.D.), avviando degli incontri in rete tra i docenti e poco dopo sono state avviate le lezioni a distanza. Certamente un momento non facile, per tutti: per gli alunni, per noi docenti e anche per le famiglie. Le lezioni si svolgono online attraverso una chat che consente agli alunni e ai docenti di interagire, in cui è possibile condividere file multimediali e, soprattutto, portare avanti il programma regolarmente. Sulla piattaforma class-room si inseriscono le verifiche che i ragazzi possono svolgere serenamente da casa.

E’ difficile far seguire tutti gli alunni oltre un monitor. Voi come fate?

Insegnare significa avere un rapporto diretto con gli alunni, essere presenti in qualsiasi momento di difficoltà, di dubbi. Insegnare significa esserci per sostenere le varie dinamiche che si possono generare quotidianamente in un’aula. Insegnare è uno dei lavori più belli in assoluto, perché accade che mentre sei lì per insegnare apprendi sempre qualcosa di nuovo, da generazioni diverse. Fare tutto questo attraverso un filtro non è facile. Tecnicamente fare lezione può risultare difficile perché alle volte capita che a causa della stabilità della connessione internet, quasi tutti i ragazzi si collegano con lo smartphone, ci possono essere delle “cadute”, per cui le informazioni vanno ripetute più volte. Possono esserci dei problemi di audio o di video e magari capita che alle volte questi problemi tecnici diventano delle scuse per non seguire a dovere le lezioni. Si hanno anche delle piacevoli sorprese, degli alunni che “a distanza” dimostrano un impegno e una crescita che in aula non riusciva ad emergere. La formazione a distanza è stata una novità per tutti, un vero e proprio cambiamento che con una rapidità estrema abbiamo dovuto tutti accettare ed adattarci, cercando di cogliere la parte positiva di questa emergenza e a tal proposito mi viene in mente un  aforisma (chiudo le mie lezioni con degli aforismi) di Leo Buscaglia: “Ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo, noi stessi diventiamo qualcosa di nuovo”.

Faranno esami questi ragazzi?

Non i miei alunni, io insegno nei primi anni. Quelli dei terzi e quarti anni, si. Gli esami si svolgeranno secondo le indicazioni emanate dalla Regione Sicilia, di cui si attendono le ultime disposizioni in merito alle nuove normative. Probabilmente, qualora si dovessero fare di presenza, saranno obbligatorie le precauzioni igieniche personali e la sanificazione degli ambienti interessati per la sede degli esami. Sarà obbligatorio l’uso delle mascherine e dei guanti da parte degli alunni e dei membri della commissione di esame. Comunque vada, per rimanere in tema con la mia materia…sarà un esame che rimarrà nella storia.

Mariella Di Mauro

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