Scuola e coronavirus / Monica Insanguine, ds dell’Alberghiero di Giarre: “Didattica a distanza creativa ed efficace”

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E’ la scuola tra i settori che, in ogni parte del mondo, soffre per l’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia da Covid 19. Si è fermata subito, in Italia, ma con la stessa immediatezza è ripartita con la Dad (didattica a distanza).

All’inizio la sensazione fu vacanza per tutti. Ma, passate poche ore, tutte le istituzioni scolastiche si sono messe in moto e si è cominciato a lavorare da casa con le video-lezioni e compiti tramite le piattaforme on line. Tra le scuole che hanno esigenze particolari ci sono quelle che dedicano molta didattica alle prove pratiche, come gli istituti alberghieri.

 Ne abbiamo parlato con il dirigente scolastico dell’istituto alberghiero ”Giovanni Falcone” di Riposto, la professoressa Monica Insanguine.

la dirigente scolastica Monica Insaguine

Preside, come sta procedendo la didattica a distanza al “Giovanni Falcone”?

Dopo un iniziale momento di smarrimento, dovuto alla repentinità dei cambiamenti, al proliferare della normativa, alle mutate esigenze degli studenti e dei docenti e ai problemi di connettività, grazie alla collaborazione di docenti dell’istituto che hanno affrontato con vigore questa sfida, la didattica a distanza è ormai una realtà per tutti gli studenti ed i docenti dell’Ipsseoa “Giovanni Falcone” di Giarre.

I docenti sono partiti subito?

La scuola disponeva già di una piattaforma Moodle per l’e-learning e aveva avviato da tempo un processo di didattica digitale, tale che buona parte dei docenti utilizzava classi virtuali per somministrare contenuti digitali agli studenti. 

Tutti gli insegnanti, nella fase iniziale, hanno collaborato attivamente condividendo risorse, esperienze, buone pratiche, “facendo squadra” contro un nemico invisibile che ha interrotto la quotidianità di studenti e professori. Con serietà hanno iniziato un’autoformazione attraverso i webinar proposti dai vari enti di formazione, i tutorial disponibili in rete e il costante contributo dei docenti del Team dell’Innovazione.

Da parte mia, pure nella complessità delle scelte del momento, ho lasciato loro piena libertà d’insegnamento, confidando in un corpo docente serio e professionale.

Lezione di accoglienza in divisa, seppure in video-conferenza

In un istituto per i servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera come state lavorando a distanza?

E’ innegabile che le discipline dell’area professionalizzante sono indubbiamente le più penalizzate nella didattica a distanza. Il mancato accesso ai laboratori preclude l’utilizzo di macchinari e attrezzare di settore; inoltre, la didattica a distanza non potrà mai possedere “gli odori” e “i sapori” tipici di un istituto alberghiero. Le lezioni si sono sviluppate rafforzando la parte teorica (norme di igiene, Haccp, ruoli nelle brigate di cucina, nelle sale e negli alberghi, stesura di menu, materie prime, sistemi di cottura, etc.)

Per la parte pratica l’ingegnosità e la passione degli Itp (insegnanti tecnico-pratici) per il proprio lavoro hanno permesso di ridurre il problema al minimo. Gli insegnanti di cucina hanno realizzato video-lezioni dalle loro cucine, proponendo, in base alla classe, ricette internazionali, tecniche di lavorazione delle materie prime, suddivisione dei ruoli all’interno della brigata.

Nel settore accoglienza turistica alcune classi hanno svolto la video-lezione in divisa, proprio per non perdere la cura di sé stessi, per essere sempre professionali anche in questa situazione di emergenza e per mantenere vivo il senso di appartenenza alla comunità scolastica.

I docenti di sala hanno fatto video-lezione su “mise en place” dal tavolo della propria sala da pranzo e, per contestualizzare la pratica all’emergenza epidemiologica, hanno realizzato lezioni su “servizio ai tavoli in emergenza Covid-19”.

Un ulteriore supporto è arrivato dai contenuti presenti nei libri digitali, ricchi di video esemplificativi delle procedure di settore (esempi di taglio, preparazioni base, etc).

Lezione del prof Noto dalla cucina di casa sua

I ragazzi erano tutti attrezzati? Cosa avete fatto per quei ragazzi che non avevano dispositivi efficienti?

L’istituto opera su un territorio molto vasto, pertanto anche l’utenza ha un background culturale differenziato. Buona parte degli studenti provengono da famiglie con situazioni economiche e sociali svantaggiate. Seppur la maggior parte degli studenti fosse in possesso di uno smartphone, non tutti i dispositivi avevano le caratteristiche adeguate alla fruizione della didattica a distanza. Pertanto, l’istituto ha organizzato le azioni necessarie alla consegna in comodato d’uso di dispositivi per la Dad. Per intervenire tempestivamente, in una prima “tranche” sono stati consegnati in comodato d’uso alcuni dispositivi (portatili e tablet) già nella dotazione organica dell’istituto. Ulteriori dispositivi sono stati acquistati con fondi di cui all’art. 120 del Decreto Legislativo n. 18 del 17 marzo 2020, altri con fondi provenienti da finanziamenti regionali (circolare regionale n. 11 del 20/03/2020).  

E per quanto riguarda la rete internet ci sono stati alunni che avevano bisogno?

Anche la connettività è stato uno dei punti critici nell’avvio della didattica a distanza. Per molti studenti la quantità di giga a disposizione non era sufficiente a sostenere video-lezioni quotidiane. La solidarietà digitale da parte di alcuni operatori telefonici è stata limitata a degli specifici tipi di contratto e non ha risolto del tutto il problema. Con i fondi di cui all’art. 120 del Decreto Legislativo n. 18 del 17 marzo 2020 sono state acquistate delle Sim dati da consegnare in comodato d’uso agli studenti in difficoltà.

Quanto esposto dalla prof. Monica Insanguine, peraltro assai disponibile in un momento così forte e impegnativo per il mondo dell’istruzione, conferma che una scuola funziona grazie all’apporto di tutto il personale; nel “Giovanni Falcone” di Giarre i diversi componenti hanno dimostrato, soprattutto in un istituto con insegnamenti così particolari, una versatilità e un’inventiva non comuni che permettono il prosieguo delle attività degli alunni alla meglio, si potrebbe dire, ma crediamo che questo meglio sia veramente eccellente.

Mariella Di Mauro

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