Scuola e coronavirus / Nicole Ottani, maturanda: “Preferisco l’esame di Stato tradizionale”

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La ministra  dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha annunciato in Senato la Maturità 2020, Piano B, all’ombra del coronavirus. In funzione la classe virtuale e il registro elettronico: gli studenti, collegati da casa, seguono un metodo che stimola il senso critico.  Valido l’anno scolastico, anche se non si raggiungeranno i duecento giorni prescritti dalla legge.
Ne parliamo con la studentessa Nicole Ottani, maturanda del Liceo Scientifico delle Scienze applicate “Corni” di  Modena.

Secondo te, l’esame di Stato on line, in questa drammatica situazione del coronavirus, sarà accettato volentieri dagli studenti o creerà dei problemi?

Secondo me, noi studenti preferiamo l’esame di Stato tradizionale, non on line: fare gli esami da casa non è bello. Per noi va bene il Piano B, con la progettata Commissione interna e con il Presidente esterno, perché venga rispettata l’obiettività. Con una didattica a distanza, seguita nella mia scuola da tutti gli studenti, il programma non sarà svolto per intero; a seconda delle sezioni, il programma sarà in parte diverso, per cui solo la Commissione interna può capirci, attenendosi al  programma svolto in classe, ed anche a quello a distanza.

Ritieni che le prove scritte da svolgere a casa, possano essere autentiche e personali e non invece inficiate da interventi di estranei che ne alterano i risultati? Non sarebbe più opportuno eliminarle? La Commissione non potrebbe attenersi  al voto di ammissione, basato sulle prove scritte in classe?

Le prove scritte fatte a casa e non a scuola, sarebbero prove poco controllate, oppure prove non personali, ma con aiuti esterni che ne alterano i risultati. In conclusione, è preferibile non fare le prove scritte, ma dare la valutazione solo sulla prova orale, naturalmente tenendo presente il voto d’ammissione nello scritto.

Secondo te, dato il periodo particolare del coronavirus, l’ammissione dovrebbe essere per tutti gli alunni, osservando il cosiddetto sei politico?                                                                                                                         

Bisogna tenere conto del fatto che per molto tempo siamo stati costretti a casa, tenendo conto soprattutto del lavoro fatto a scuola. Comunque è opportuna l’ammissione per tutti.

Per qualche studente, il rischio del voto condizionato dalla disciplina potrebbe esistere; tu cosa suggerisci?

Per lo studente, che per la disciplina ha avuto un’ammissione piuttosto diplomatica, secondo me, nel suo voto finale si dovrà tener conto anche della disciplina.

Anna Bella

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