Scuola / Giornalisti del futuro in dialogo col Mediterraneo

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giornalisti del futuro

“Giornalisti del futuro in dialogo culturale-social-economico con il Mediterraneo” è il titolo del progetto che gli studenti della scuola Don Bosco Villa Ranchibile a Palermo hanno sviluppato in questo anno scolastico. Allievi che si sono interfacciati con docenti universitari, editori e responsabili della religione musulmana per cogliere il rapporto fra social media e mondo della cultura. Tale rapporto costituisce un anello non indifferente per la comunicazione culturale contemporanea.

La scuola don Bosco, quale organizzazione culturale e formativa, si è impegnata, in un tempo di distanziamento sociale, a favorire una comunicazione investendo su un nucleo portante quello della “non spazialità”. Ciò per suscitare nei ragazzi la curiosità di conoscere e confrontarsi con la realtà religiosa e socioeconomica, in particolare, dei paesi arabi.

La scelta – ha detto Maria Trigila, tutor del progetto – ha voluto unire gli aspetti teorici e pratici del mestiere giornalistico implementando un’ infrastruttura virtuale. Ossia una redazione in cui apprendere skill innovative nel settore dell’informazione declinate in modo trasversale su carta stampata, web, social, agenzie, radio e televisione.

allievi giornalisti del futuro
Il progetto è stato svolto in presenza e sulla piattaforma

Formare i giornalisti del futuro

Gli incontri, soprattutto su piattaforma telematica, le lezioni, i seminari hanno voluto formare i ragazzi nel saper osservare con intelligenza critica e scrivere con obiettività la vita quotidiana in tutte le sue sfaccettature.  L’intento è stato quello di accompagnarli a raccontare i fatti per riportare dati reali. Per aprire nei ragazzi nuovi orizzonti conoscitivi, e attraverso i fatti far sì che il lettore possa formulare un corretto giudizio.

A tal fine, il confronto-dibattito con il prof Antonino Giannone ha sottolineato che, nel contesto di trasformazione che sta investendo la comunicazione anche sul fronte del digitale, è urgente riflettere sugli effetti e sui risvolti sociali ed economici sulla vita quotidiana. E, di conseguenza, analizzare in che misura il mondo delle istituzioni culturali viene investito dalla “rivoluzione social”.
Per il giornalista diventa di vitale importanza orientare il proprio operato verso una comunicazione digitale multidirezionale e multicanale, in un’ottica di social media marketing. In tale ottica è necessario educarsi alla responsabilità etica. Il prof. Giannone nel corso degli incontri ha fatto redigere ai ragazzi un dizionario di parole chiave utili alla professione di giornalisti.

L’editore e la direttrice di SudPress hanno guidato i giornalisti del futuro

Gli incontri teorici e pratici, spalmati lungo l’anno su piattaforma ed in presenza, con l’editore del giornale d’inchiesta  SudPress, Pier Luigi Di Rosa, e con la sua direttrice Lucia Murabito, hanno aiutato gli studenti a raggiungere una maggiore autonomia nella valutazione del mondo circostante. E a scoprire l’importanza delle fonti invogliandoli alla ricerca di documenti da analizzare con serietà prima di scrivere.

allieve del progetto
Tre allieve del progetto

La sinergia tra la scuola Don Bosco ed il giornale SudPress ha avuto lo scopo di coniugare la riflessione teorica su alcuni generi della comunicazione pratica con l’apprendimento della notizia.  E  anche di far capire i meccanismi per elaborare una giusta informazione.
Al riguardo, illuminante è stato l’intervento di Franco Nicastro, consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Egli ha sottolineato, tra l’altro, l’importanza di allenare i professionisti del domani ai nuovi linguaggi. Linguaggi che si interfacciano con il mondo economico per saper individuare nuovi centri per lo sviluppo e l’investimento. Ciò richiede un’educazione che li orienti a rimanere ancorati alle fonti nell’ottica di un’informazione che rifugga da ogni sensazionalismo.

L’incontro con l’Imam

Ad ampliare il panorama culturale del Mediterraneo sono stati gli incontri con l’Imam Keith Abdelhafid, capo della comunità Islamica di Sicilia. Nel dialogo con l’Immam i ragazzi hanno colto il pavese sociale ed economico del ventaglio del mediterraneo. Un panorama da capire e nel quale interpretare le emergenze della società contemporanea con cui confrontarsi e misurarsi. Necessario per orientarsi nella realtà produttiva e culturale locale, in quella nazionale e dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Il progetto ha così posto le condizioni perché gli studenti potessero elaborare un pensiero critico, autonomo, fondato su dati, non sul “sentito dire”. E per far crescere in loro il senso di appartenenza ad una comunità sociale e professionale.

Il percorso, coerente con la mission della Scuola, si è rivelato per gli allievi una “palestra” nella quale, in seguito, cimentarsi a livello operativo attraverso l’ufficio stampa, già in atto nella scuola. E con la redazione di comunicati ed articoli che hanno pubblicato sul quotidiano online SudPress e sui social della scuola. Per questo l’approccio laboratoriale – basato nei gruppi di apprendimento cooperativo ed anche sulla metodologia della flipped classroom – al seminario conclusivo ha siglato e premiato la creatività degli studenti e la competenza raggiunta nella stesura dei loro pezzi giornalistici.

    L.V.

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