Fine anno scolastico ad alto tasso di confusione, tra feste, elezioni, anticipi di chiusure e addirittura la modifica del calendario per quanto riguarda la prova Invalsi conclusiva del primo ciclo di istruzione (leggasi terza media). Il ministero ha infatti fatto sapere che si terrà il giorno 16 giugno su tutto il territorio nazionale, anziché il 17 giugno come inizialmente previsto (appuntamento alle 8,30). Perché? La prova – spiega Viale Trastevere – viene anticipata vista la coincidenza della data inizialmente indicata con le operazioni propedeutiche all’eventuale turno di ballottaggio delle elezioni amministrative. Naturalmente, proprio per via della coincidenza delle elezioni con gli ultimi giorni di scuola, c’è maretta negli istituti e molti dirigenti si sono lamentati per i “tagli” al tempo scolastico che poi vogliono dire supplemento di sforzi amministrativi e organizzativi per far quadrare fine delle lezioni e attività conclusive dell’anno, con ricadute non da poco sulle famiglie.
Niente conseguenze, invece, per la maturità. La prima prova scritta si terrà regolarmente mercoledì 22 giugno, a partire dalle ore 8.30. La seconda prova scritta, diversa secondo gli indirizzi, è in calendario il giorno dopo, giovedì 23 giugno(sempre 8.30). La terza prova scritta, che come è noto è elaborata dai diversi istituti, si svolgerà invece lunedì 27 giugno (di nuovo a partire dalle 8.30).
Il Ministero ha diffuso anche i numeri del prossimo Esame di Stato: saranno 12.554 le commissioni coinvolte (l’elenco sarà disponibile dal giorno 7 giugno sul sito del Miur), cui toccherà esaminare 24.991 classi, per un totale di 503.452 ragazzi (487.476 interni e 15.976 esterni).
Conto alla rovescia, dunque, per un esame che agita i sonni di studenti (e genitori) e segna una tappa importante nel cammino di crescita dei nostri ragazzi. Un rito collettivo che, oltre all’importanza “scolastica”, indica idealmente il passaggio verso l’età adulta, l’acquisizione di responsabilità, l’avvio di strade nuove e impegnative per i ragazzi che conquistano, appunto, “maturità”. Gli scogli sono quelli di tutti gli anni. Lo scritto di italiano, per il quale gli studenti avranno a disposizione 6 ore per svolgere un tema con diverse tipologie di tracce, a scelta (dall’analisi di un testo letterario, al saggio breve o articolo di giornale, al tema storico e di attualità). Poi il secondo scritto (Matematica allo scientifico, Greco al classico, Lingua straniera… e via per i diversi indirizzi): anche qui 6 ore a disposizione, tranne che per alcuni indirizzi come il Liceo musicale, coreutico, artistico, dove la prova si svolge in due o più giorni. Infine il “quizzone”, la terza prova diversa per ciascuna scuola e predisposta dalle singole commissioni.
Dopo gli scritti, l’esame orale. Gli studenti verranno interrogati dalla commissione d’esame al completo (6 docenti, esterni e interni, più il presidente, esterno) su più materie, a partire, solitamente, da una tesina preparata dagli stessi studenti. Nel corso dell’esame orale è prevista anche la ripresa/correzione delle prove scritte.
Il voto dell’Esame di Stato è in centesimi e tiene conto non solo dei punteggi ottenuti durante le prove (massimo 15 per ciascuno scritto, 30 per l’orale), ma anche del percorso scolastico di ciascun alunno (fino a 25 punti per i crediti formativi acquisiti nel triennio conclusivo). Ci sono anche 5 punti “bonus” a disposizione della commissione. La sufficienza è 60/100.
In bocca al lupo.
Alberto Campoleoni