Scuola / Iscrizioni online, un successo. Ulteriore crescita per i licei (53,1%). Uno studente su tre sceglie i tecnici

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Si sono chiuse le iscrizioni al prossimo anno scolastico e tra i dati da sottolineare c’è quello del “successo” scuoladella procedura online, che – spiega il Ministero – incontra il gradimento dei genitori. Oltre il 90% degli utenti, infatti, si ritiene soddisfatto del servizio, il 64,3% ne valuta “molto” efficiente il funzionamento, il 26,4% “abbastanza”. Il 70,1% degli utenti considera “molto” vantaggiose in termini di risparmio di tempo le iscrizioni online e il 22,3% “abbastanza”. Quasi il 90% ritiene il servizio di semplice utilizzo e lo valuta molto o abbastanza vantaggioso, in termini di risparmio di tempo. Riguardo alla compilazione e all’inoltro delle domande, quasi 7 famiglie su 10 (il 68,4%) ha effettuato l’iscrizione online per conto proprio, senza il supporto delle scuole. Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia, sono le regioni con il maggior numero di utenti che hanno inoltrato la domanda da casa (oltre l’84%). Insomma, la procedura avviata da qualche anno a questa parte e rivolta a semplificare la burocrazia scolastica, è entrata a regime. Anche questo migliora la scuola.
Guardando dentro le iscrizioni alle scuole superiori, i primi dati del ministero confermano un trend che dura da qualche anno: la crescita della scelta per i licei. Il 53,1% degli studenti che si è iscritto ad una classe prima di scuola superiore per l’anno scolastico 2016/17 – annota il Miur – ha scelto un indirizzo liceale (l’anno scorso i licei erano stati scelti dal 51,9% degli studenti; nel 2014/15 il 50,1%). Con il liceo scientifico che fa la parte del leone: fra indirizzo “tradizionale”, opzione scienze applicate e sezione sportiva è scelto infatti dal 24,5% dei neo iscritti (erano il 23,7% lo scorso anno), per un totale di oltre 110mila ragazzi. A registrare il maggior balzo in avanti è l’opzione scienze applicate con il 7,6% delle preferenze a fronte del 6,9% del 2015/16. Invariato l’indirizzo scientifico “tradizionale” (15,5% delle scelte, erano il 15,4% l’anno scorso), così come l’indirizzo scientifico, sezione sportiva, scelto dall’1,4% dei ragazzi.
Gli indirizzi tecnici continuano ad attrarre una buona parte degli studenti. Uno su tre, infatti, si iscrive a questi percorsi che contano il 30,4% delle iscrizioni al primo anno per il 2016/17 (30,5% nel 2015/16, mentre nel 2014/15 erano il 30,8%: c’è dunque una flessione, sia pur leggera). In flessione, secondo i primissimi dati, sembrano anche gli Istituti professionali con il 16,5% delle preferenze contro il 17,6% dello scorso anno. In particolare il settore dei Servizi ottiene il 10,5% delle iscrizioni rispetto al 10,9% di un anno fa. Ha scelto un percorso di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP), presso gli Istituti professionali, il 3,9% dei neo iscritti.
Lasciamo il tempo agli esperti per analizzare compiutamente i dati, però una prima riflessione, a caldo, si può fare: riguarda la percezione che il percorso scolastico è inteso sempre meno come “a termine”. La liceizzazione potrebbe rimandare infatti all’idea di studi che proseguono, guardano all’università, alla dimensione “permanente” della formazione. Raccoglie, per certi versi, la richiesta di “più formazione” propria della società complessa e accelerata negli anni in Italia da tanti fattori, tra cui anche l’inclusione europea. Questo nonostante il “semplice” diploma e la qualifica professionale restino richiesti e capaci di rispondere a precise esigenze del mercato del lavoro. E’, questa, una pista di riflessione per chi orienta la politica scolastica.

Alberto Campoleoni

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