Scuola / Mobilitazioni in tutta la provincia etnea. Domani confronto a Catania tra docenti e personale Ata

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Foto di repertorio

Prosegue il ciclo di assemblee nelle scuole della provincia etnea organizzata da Flc-Cgil per riaprire la vertenza

Foto di repertorio
Foto di repertorio

contro la buona scuola del governo Renzi. Domani, mercoledì 9 marzo i sindacati incontreranno docenti e personale Ata a partire dalle 11.30 alla scuola Pizzigoni ( via Siena ) a Catania.

Sul fronte dei docenti – si spiega in una nota stampa – il clima resta teso, in riferimento sia agli insegnanti della scuola d’infanzia sia ai precari storici tagliati fuori dalla stabilizzazione e per i quali la mobilitazione è già stata avviata la settimana scorsa. Già nei giorni scorsi le sigle sindacali avevano rilanciato la mobilitazione nazionale anche per il riconoscimento del valore del lavoro del personale Ata: amministrativi, tecnici e ausiliari per le insostenibili condizioni di lavoro senza garanzie di stabilità né continuità professionale.

Anche i dirigenti scolastici della provincia di Catania sono in stato di agitazione contro il taglio dei fondi contrattuali e la riduzione della retribuzione, e hanno sottoscritto il documento stilato dai sindacati scuola Flc Cgil Catania, Cisl Uil scuola, Snals Confsal e Gilda Unams, presentato al prefetto di Palermo, indirizzato al premier Renzi, la Ministra Giannni, il sottosegretario Faraone, mentre è stata già avanzata la richiesta di incontro nazionale al Miur.

Nel documento – si specifica poi nella nota stampa – la situazione della dirigenza scolastica così come confezionata dalla legge 107/2015 sulla buona scuola viene indicata “come punta di diamante di una visione centralizzata dei controlli e l’applicazione di una sempre verde visione brunettiana della Pubblica amministrazione”. “A fronte dell’incremento continuo delle responsabilità, del crescendo esponenziale di molestie burocratiche con orari di lavoro insostenibili – si legge nella nota sottoscritta dalle organizzazioni sindacali– se ne bloccano i contratti, si introducono meccanismi di valutazione premiale affidata a ispettori che non ricoprono l’incarico perché vincitori di pubblici concorsi, ma perché scelti direttamente dall’amministrazione con criteri soggetti ad ampia facoltà discrezionale”.

“Il piano del governo rivela tanto l’attacco alla retribuzione dei dirigenti scolastici ed alle loro pensioni (e liquidazioni) – prosegue il documento – quanto la costruzione di una valutazione gestita da controllori di “nomina centrale” che consegna ai Direttori Generali Regionali la possibilità di premiare alcuni dirigenti a scapito della retribuzione degli altri”.

“La valutazione dei dirigenti e la diversificazione della loro retribuzione diventerebbero concreti strumenti di subordinazione che si aggiungerebbero alla discrezionalità dei Direttori nel conferimento e nel mutamento degli incarichi dirigenziali e nell’assegnazione delle reggenze e degli incarichi obbligatori rendendo più deboli i dirigenti davanti all’Amministrazione.

Questo il programma dei prossimi appuntamenti: giovedì ,10 marzo a Bronte scuola Castiglione (ore 11,30/13,30); venerdì 11 marzo a Acireale (liceo scientifico Archimede, ore 11,30/13,30); lunedì 14 marzo a Giarre (istituto Fermi-Guttuso, ore 11,30/13,30); martedì, 15 marzo a Militello (istituto Orlando ore 11,30/13,30); mercoledì 16 marzo a Caltagirone (IPSIA Dalla Chiesa ore 11,30/13,30).

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