Siamo in pieno tempo di iscrizioni e per molti studenti (e per le loro famiglie), che passano dalla scuola secondaria di primo grado alle “superiori”, il momento è di quelli “delicati”. La scelta della scuola secondaria di secondo grado, infatti, oltre a costituire per certi versi un vero rebus – con i tantissimi indirizzi tra i quali orientarsi e scegliere – viene avvertita con ragione come una tappa capace di indirizzare in modo significativo il futuro, l’imbocco di una strada che vorrebbe portare lontano, in direzioni tra l’altro in buona parte da immaginare.
Ci sono diversi timori che attraversano questo tempo e tra gli altri c’è anche quello della selettività dei percorsi scolastici. La “severità” delle superiori, lo spauracchio delle bocciature, quasi la percezione che si dovrà lasciare il tutto sommato tranquillo bacino delle medie – protetto e con acque calme – per affrontare il mare aperto, con i cavalloni minacciosi di materie impegnative, docenti esigenti, scrutini inflessibili e senza sconti: anche questi pensieri/paure si rincorrono nella mente dei futuri naviganti, alcuni attrezzati con valide e solide imbarcazioni, altri già quasi convinti, loro malgrado, di essere povere zattere con poche risorse,
In verità timori e paure sono spesso distanti dalla realtà. Così come le percezioni delle proprie possibilità possono essere falsate. In ogni caso il ministero dell’Istruzione ha messo a disposizione proprio nelle scorse settimane i dati sugli scrutini dell’anno scolastico 2014/2015, sottolineando, tra l’altro come la situazione dei promossi sia in miglioramento: diminuisce, infatti, rispetto all’anno prima, la percentuale dei non ammessi alla classe successiva. Traducendo per i timori dei futuri studenti/famiglie: si boccia di meno. I dati mostrano che l’anno scorso a giugno i promossi sono stati il 66% (erano il 65,1% l’anno prima), i bocciati il 9,2% e i “rimandati” a settembre circa il 25%. Di questi a settembre è stato promosso il 94% e così in totale i promossi diventano ben l’89,4% e il bocciati il 10,6%. L’anno più duro si conferma il primo, con una percentuale di promozioni dell’84,4% (poi si sale fino al quarto anno, quando i promossi sono il 93%).
Dove si promuove di più? Ai Licei: 94,1% (con il Classico al top: 97%). Seguono gli Istituti tecnici (86,7%) e i professionali (82,6%). Nei Professionali, il maggior numero di bocciati è nel settore Industria e artigianato (19,1%). Tra i Tecnici, il più selettivo risulta il settore tecnologico con il 14,4% di non ammessi, mentre nel settore economico sono il 12,3%.
Un dato che emerge dalle statistiche ministeriali è il gap tra alunni italiani e stranieri, con i primi promossi al 91,1% e i secondi solo al 78,8 (nel primo anno, gli ammessi con cittadinanza non italiana sono il 69,7%, gli italiani l’85,8%).
Aiutano i dati per le scelte? Forse. Certo anche questi pochi cenni contribuiscono a conoscere meglio il mondo della scuola. Mondo che le rilevazioni del Miur, molto articolate e da approfondire in altra sede (e a disposizione sul sito del Ministero), fotografano da tanti punti di osservazione.
Alberto Campoleoni