Scuola / Un prototipo per il tiro a segno realizzato da alunni e docenti del Ferraris di Acireale

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prototipo per tiro a segno

Gli alunni di alcune classi del GalileoFerraris di Acireale, coadiuvati dai loro docenti, realizzeranno un prototipo per il tiro al bersaglio commissionato dal TSN di Catania. Il prof. Filippo Scaglione è il referente di questa attività che, insieme ad altri docenti e agli alunni, realizzerà un’attività di PCTO, meglio intesa “Alternanza scuola-lavoro”.

Professore Scaglione, come nasce questo progetto di tiro a segno?

Mi trovavo al Tiro a segno di Catania per delle lezioni per mio figlio e ho conosciuto il suo istruttore, che fa parte delle Forze dell’Ordine. Abbiamo familiarizzato, anche perché io frequento il Tiro da un po’, e mi ha mostrato un campo vuoto. Lo spazio è già intitolato a Filippo Raciti ed è da adibire a campo da tiro per i militari: carabinieri, poliziotti, guardie del corpo… che si addestrano proprio per difendersi e, nel caso, attaccare e non per sport come faccio io.

Naturalmente mi ha invitato ad occuparmene e l’idea di realizzare dei prototipi mi ha entusiasmato. Non ho accettato emolumenti ma ho chiesto di poterlo realizzare con alunni della mia scuola. Quest’attività per i ragazzi di alcune classi, del Professionale e di una classe del Geometra, sarà attività di Alternanza. Insieme a me lavoreranno il prof. Alfio Greco, e il prof. Spina. Qualcuno si inserirà come consulente. Il collaudo sarà effettuato a scuola e i ragazzi parteciperanno.

Prof.Greco, anche lei fa parte di questo progetto? Quali sono le sue competenze a scuola?

Io faccio parte del settore “Manutenzione ed assistenza tecnica” e quindi mi sono occupato sempre di meccanica, sono entrato in questo progetto come realizzatore della parte meccanica. Io, assieme al prof. Nino Spina, realizzeremo la parte meccanica. Con il prof. Scaglione, oltre che essere colleghi, abbiamo la passione del tiro a bersaglio.

prof. Filippo Scaglione
Prof.Filippo Scaglione

Sono stato per diversi anni campione nazionale di tiro a bersaglio alla sagoma del cinghiale ed ho partecipato anche ai mondiali. Insieme abbiamo deciso di mettere in atto questo progetto.  Realizzeremo, insieme agli alunni, dei percorsi robotizzati per fare allenare le forze armate. Loro ci forniranno i materiali e la scuola metterà la manodopera. I lavori, che saranno eseguiti a scuola, saranno in piena sicurezza e senza pericoli. La cosa più interessante è quella che il progetto non è fine a se stesso ma servirà alla realizzazione del Tiro Filippo Raciti.

Cristian Pennisi è un alunno della IV BM: cosa pensa del progetto?

Sia io che i miei compagni siamo entusiasti di far parte di questo piano di lavoro così interessante. Ringraziamo i proff. Greco e Spina per avere scelto la nostra classe per questa esperienza.

 Come esperto esterno, parteciperà il prof. Carmeci, ex docente del Ferraris..

Io affiancherò i colleghi come consulente per la parte elettronica ed informatica, mentre altri si occuperanno della parte meccanica. I tempi di realizzazione non sono stati ancora definiti, ma entro giugno dovremo certamente finire. Sono stato invitato dai colleghi per dare man forte anche per la parte organizzativa. Per me è un passatempo divertente.

prof Greco e prof. Scaglione
I professori Greco e Scaglione

Prof. Spina, qual è il suo ruolo nel progetto di tiro a segno?

Io, come è nella mia specificità, mi occuperò dell’assemblaggio della parte elettronica dentro un contenitore con le morsetterie che si collegano all’esterno. I lavori saranno realizzati dagli alunni nelle ore di laboratorio di elettronica. Quest’attività metterà in contatto gli alunni con componenti dell’ultima generazione delle tecnologie che, normalmente, difficilmente approdano a scuola. I nostri alunni sono molto entusiasti per questa particolare partecipazione. Saranno loro stessi a realizzare il montaggio e, dopo, a partecipare all’inaugurazione.

Infine abbiamo sentito l’ingegnere Boccafoschi, insegnante della V CAT.

In questo progetto accompagnerò i ragazzi prima nel rilievo architettonico del poligono di tiro e poi nella modellazione grafica 3D. Sono già stati realizzati, ad opera di altri colleghi, i prototipi dei dispositivi di movimentazione dei bersagli in scala 1:1. L’idea è proprio quella di riprodurre anche il modello fisico in scala ridotta del poligono e dei dispositivi funzionanti dei bersagli mobili, utilizzando delle tecniche di domotica.

Le esperienze maturate potranno in seguito essere riversate nell’ambito del corso ordinario di Progettazione Costruzione e Impianti. Sembra opportuno inoltre sottolineare che nello sviluppo di questo progetto si cercherà di utilizzare materiali di riciclo e di riutilizzare componentistica, sia meccanica che elettronica in disuso, fornendo quindi degli spunti ai ragazzi anche in tal senso.

Mariella Di Mauro

 

 

 

 

 

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