Mercoledì 30 gennaio, nei locali del Seminario di Acireale, si è riunito il Serra Club. Il presidente, dott. Alfio Licciardello, ringrazia don Marco Catalano per l’ospitalità; la presidente della Fidapa, arch. Rosa Maria Garozzo, e gli amici vicini al Club, per la loro presenza. Commemora con intensa partecipazione l’avv. Orazio Esterini, recentemente scomparso, uno dei tre fondatori del Serra Club, assieme a Paolo Nicolosi e Vera Pulvirenti. Infine, il presidente presenta il relatore della serata, prof. Vincenzo Serra, che affronterà la tematica, suggerita dalla prof. Dora Pennisi, “Confronto tra le tre religioni monoteiste: Ebraismo, Cristianesimo, Islamismo”.
Il relatore con arguzia traccia, con appositi richiami alla Bibbia, il profilo di Abramo, a cui Dio Padre promette una discendenza simile alle stelle del cielo. Il grande Patriarca, su invito di Dio, si mette in cammino da Ur dei Caldei verso la Terra promessa. Assieme alla figura di Ulisse, Abramo ha segnato maggiormente la nostra cultura, secondo un codice del XII secolo.
Tutte e tre le religioni monoteiste sono caratterizzate, quali religioni del “Libro”, ovvero della Parola di Dio. Dal 610 d. C. Gesù è ritenuto profeta dagli islamici, secondo la rivelazione dell’arcangelo Gabriele; anche Maria viene presentata come la donna più grande dell’umanità. Originale, Vincenzo Serra nel definire Abramo un immigrato, relazionandolo con i migranti del 21° secolo, che cercano anch’essi la terra promessa. Abramo è anche padre degli incirconcisi, come dice San Paolo. Il Patriarca lascia traccia di sé negli scavi archeologici.
I primi cristiani si riunivano nelle case dei patrizi, adorne di significativi affreschi, ispirati ad episodi della Bibbia: il salvataggio di Mosè dalle acque d’Egitto; David, assiso sul trono; il candelabro a sette braccia; il sacrificio di Isacco, impedito dall’Angelo, che indica l’ariete, in sostituzione.
L’oratore, servendosi di un video, commenta le raffigurazioni artistiche molto simboliche di grandi artisti, quali Andrea Del Sarto, Caravaggio, Paolo Veronese, Luca Giordano, Donatello.
Luogo-chiave per le tre religioni: Gerusalemme, l’unica città considerate santa, dove c’ è la suggestiva spianata del tempio; la Basilica e altre chiese; la moschea dalla cupola d’oro, che custodisce una pietra particolare; qui, Maometto, salito su una scala, incontrò le anime dei giusti, Abramo, Gesù. Attorno alla spianata, essenziale per gli Ebrei, il muro del pianto: faceva parte del basamento del Tempio, ultimato dopo la morte di Cristo, distrutto dai Romani, malgrado Tito volesse risparmiarlo.
Ai margini, altre moschee, dove Maometto si recava a pregare. A Gerusalemme, esiste una sinagoga moderna, nel cui interno si custodisce la Legge. E’ un luogo ricco di storia, come rileva il dotto Vincenzo Serra, riportando emblematici richiami sacri. Affascinanti, le grotte care ai cristiani, agli islamici, agli ebrei; interessante, la scoperta di tombe dei Patriarchi; inoltre, straordinaria la sinagoga di Cafarnao, esempio di arte classica con colonne e portici; dietro di essa stava la magnifica casa di Pietro, che forse era un imprenditore. Gli Ebrei, quando si spostano dalla loro terra, s’impegnano a costruire sinagoghe.
A questo punto, il vulcanico Vincenzo Serra fa una parentesi storica circa le vicissitudini degli Ebrei in Europa, dalla cacciata dalla Spagna, ad opera di Ferdinando e Isabella, al Novecento con le persecuzioni naziste. Rievocazione di Primo Levi e anche delle persecuzioni degli Islamici, discendenti d’Ismaele.
Della convivenza delle tre religioni rimangono manoscritti, reperti e così via. San Pietro in Montorio a Roma; Monreale, Cefalù, con il Panteocrator, e Palermo, in Sicilia, posseggono opere preziose, che ricordano l’arte realizzata nelle terre delle tre religioni. A Catania, il Castello Ursino nella sua struttura fu realizzato da un ebreo. Tutto è collegato: Mosè, Gesù, Maometto. Il minareto: il muezzin, con gli occhi rivolti alla Mecca, cinque volte al giorno richiama il mondo islamico alla preghiera. La moschea di Samarcanda: i panni bianchi sono messi in mostra, per attrarre l’attenzione dei sordomuti alla preghiera. Excursus su Medina e su Istanbul con Santa Sofia, ovvero la Sapienza di Dio. Segue un vivace dibattito.
Il rettore del Seminario, don
Marco Catalano, traccia il pensiero spirituale, vertente su Abramo, il primo
uomo che parlò con Dio, l’Amico di Dio. Terra e discendenza è la promessa di
Dio, corrispondente alla base religiosa ebraica, mentre Gesù promette il Regno
di Dio, che s’identifica con la sua Persona e il mondo. Essere figli di Dio,
ovvero vivere tutti nella comunione.
Chi è Dio? Per l’ebreo, è Dio trascendente, una concezione esclusivistica di
Dio per il popolo eletto, al di fuori degli altri popoli. Per l’islamico,
l’uomo dev’essere sottomesso a Dio, che lo regola attraverso la sua Parola. Per
il cristiano, Dio è il “Padre nostro”, la legge dello spirito, Dio
misericordioso: secondo Isaia: luce ai poveri; dare la vista ai ciechi; libertà
agli oppressi.
Al prof. Vincenzo Serra rivolgiamo
qualche domanda.
La moschea di Castelvetrano in Sicilia è
stata da te definita sintesi delle tre religioni monoteiste; ciò in base a quali
principi?
Le culture, che s’incontrano a livello architettonico ed artistico, sono
quella cristiana di stile bizantino e quella che si rifà ai dettami dell’arte
islamica. La struttura è particolare, in quanto somiglia alle “cube” del
territorio etneo, come quella di Santa Domenica di Castiglione di Sicilia. Le “cube”,
risalenti al mondo orientale, spesso sono sormontate da una cupola di stile
orientaleggiante. Si rileva che c’è una fusione di due stili o addirittura di
tre: bizantino, normanno e islamico. La costruzione è stata promossa dai
Normanni; basta pensare al Duomo di Cefalù, opera voluta da Ruggero II.
Quante sono le moschee in Sicilia?
Quella di Catania è del 2011; le altre a quale epoca risalgono?
Moschee ce ne sono poche, risalenti a epoche remote. Molte di esse sono
state trasformate in chiese cristiane, rimanendo la struttura di base, che
spesso presenta una pianta circolare, sormontata da una cupola, come la nota
chiesa del SS. Salvatore di Petralia Soprana.
Anna Bella