Dopo un’iniziale fase di progettazione, il progetto EBioScart – GO FICO volto al riciclo degli scarti di ficodindia è entrato nel mese di novembre nella sua fase di sperimentazione. Vediamo insieme quali sono le peculiarità dell’iniziativa.
Progetto EBioScart / Il riciclo degli scarti dei ficodindia
Il progetto si propone di valorizzare e riutilizzare i sottoprodotti e gli scarti delle produzioni delle filiere siciliane di Opuntia Ficus-indica, nome scientifico del frutto. E’ annoverato nel Programma Sviluppo del PSR Sicilia 2014/2020. Si tratta del Programma Sviluppo Rurale della Sicilia, strumento di finanziamento e attuazione del Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale FEASR.
L’attività riunisce 3 poli agricoli: delle zone dell’Etna, di Rocca Palumba (PA) e San Margherita del Belice (AG). L’operazione di ricerca vede protagonista il Parco Scientifico e Tecnologico Siciliano PSTS, supportato dal dipartimento di Agricoltura dell’Università di Catania e dal Cnr di Palermo. Coinvolge diverse aziende agricole leader nel settore regionale. Segnaliamo OP La Deliziosa, Mulino Fiaccati di Filippo Bonanno, Azienda agricola Lucia Bonanno e Azienda agricola Giacomo Abruzzo.
Progetto EBioScart / I vantaggi del riciclo di scarti
Il ficodindia è un frutto che da sempre costituisce una fetta importante del mercato agricolo isolano. EBioScart aveva compiuto nel mese di ottobre l’ultimo dei seminari divulgativi sulle molteplici proprietà del frutto e dei suoi scarti, le possibilità di impiego ed i possibili riscontri in termini economici.
Gli scarti del ficodindia si prestano all’uso in molteplici campi e da essi possono essere estratte pectine, betanine, mucillagini, elementi per le industrie nutraceutiche, cosmetiche e soprattutto farmaceutiche. Tra tutti, proprio l’olio di semi di ficodindia è già un prodotto disponibile, abbastanza diffuso ed apprezzato per le sue proprietà cosmetiche. Tutto ciò dà quindi al frutto un valore ben maggiore di quel che si pensa.
Il fattore ecosostenibilità merita inoltre una dovuta attenzione, secondo le ricerche compiute dagli enti coinvolti. Il processo di estrazione infatti non necessita di agenti chimici aggressivi, ed i prodotti risultano pertanto inalterati nella loro genuinità.
Progetto EBioScart / Simboli di una nuova agricoltura
Nell’ottica dell’evoluzione delle tecniche nell’industria agroalimentare, ad oggi riuscire a riciclare oggetti che altrimenti finirebbero sprecati è ormai cruciale. Guardando poi alle quantità che le varie filiere producono annualmente, ricerche come quelle coordinate dal consorzio citato non possono che essere d’esempio. Mirare alla creazione di un’economia circolare, coinvolgere e formare nuove figure all’interno di un contesto che offre nuove opportunità di reddito, sostenere la ricerca e valorizzare i tesori locali, significa contribuire all’affermazione di un modello che, si spera, possa essere riconosciuto e riprodotto in altri campi all’interno del contesto siculo.
Andrea Chiantello