All’estremità della Sicilia occidentale, in provincia di Trapani, a circa 5 km dalla celebre San Vito lo Capo, si trova il caratteristico borgo di Macari dalle spiagge incontaminate. I suoi paesaggi suggestivi sono divenuti celebri in quanto protagonisti indiscussi della fiction Màkari, in onda su Rai1 dal 2021. Una località dalle acque cristalline immersa nella tranquillità della natura, perfetta per chi non ama i luoghi affollati, ma vuole comunque godere delle stesse acque limpide delle già famose mete turistiche siciliane limitrofe.
A 100 metri sul livello del mare e a pochi chilometri dal capoluogo comunale, tra la Riserva dello Zingaro e il mare si erge questo piccolo e incontaminato angolo di paradiso dominato da alte scogliere, spiagge di ciottoli e sabbia dorata. E un centro abitato che si affaccia sul vasto golfo di Monte Cofano, da cui è possibile godere di uno splendido tramonto sul mare.
Sicilia / Le spiagge di Macari: in provincia di Trapani tra natura selvaggia e mare
Da un lato l’azzurro e il turchese delle acque del mar Tirreno che non hanno nulla da invidiare alle spiagge caraibiche, dall’altro la macchia mediterranea florida e profumata. Un’oasi naturale spesso sottovalutata perché priva di strutture turistiche o la movida tipica invece della spiaggia sanvitese. Tuttavia, tra spiagge e calette, il Golfo di Macari, che prende il nome dall’omonimo borgo, è il luogo ideale per chi ama la tranquillità e vuole trascorrere una giornata lontano dalla folla turistica tipica dell’alta stagione estiva.
Il litorale presenta inoltre i caratteristici trottoir, una lunga e piatta conformazione costiera composta principalmente da carbonato di calcio. Queste particolari formazioni carbonatiche sono il frutto di un lungo processo di cementificazione di gusci di alcune specie di molluschi. La particolarità che li contraddistingue è la loro tendenza a rimanere costantemente a pelo d’acqua. Si tratta di un’importante bio-struttura, tipica delle acque del Mediterraneo.
Sicilia / Macari: da dove nasce questo nome?
Il borghetto di Macari, che poi dà il nome all’intero golfo, nasce come villaggio di pescatori. Ma da dove deriva questo nome? Secondo una prima interpretazione, Macari deriverebbe dal greco Makar, che significa benedetto o felice. Un nome che si adatta perfettamente alle sensazioni che le sue bellezze suscitano nei visitatori. La parola, inizialmente scritta con la “K” si è poi modificata in epoca fascista per risultare più “italianizzata”. Altro possibile significato lo ricollega al siciliano moderno, dove macari rappresenta un’espressione che vuol dire anche. Questo a rimarcare probabilmente il fatto che questo piccolo paesino sia luogo di congiunzione di tanti luoghi caratteristici della provincia di Trapani. Tuttavia nessuna di queste due versioni è stata confermata.
Sicilia / Alla scoperta delle spiagge incontaminate di Macari
Tra le spiagge e le calette che compongono il golfo, Baia Santa Margherita costituisce il fiore all’occhiello della zona. Una spiaggia ecosostenibile, chiusa al traffico nei mesi estivi ma attraversabile comodamente con il trenino elettrico “Ercolino”. Un servizio gratuito che rende questa baia la più adatta alle famiglie con bambini piccoli che vogliono trascorrere una giornata all’insegna del divertimento e godere delle più suggestive calette di sabbia e ciottoli. Inoltre, Baia Santa Margherita è facilmente raggiungibile anche a piedi dai parcheggi gratuiti situati all’ingresso di Macari e Castelluzzo (l’altro borghetto marinaro, frazione di San Vito lo Capo).
Poco più avanti si trova Cala dell’Isulidda. Tra le sue grotte a pelo d’acqua che costellano la costa, è la spiaggia perfetta per gli amanti dello snorkeling. Sulla parte rocciosa del faraglione, da cui prende il suo nome (in siciliano “isulidda”, letteralmente “piccola isola”), è possibile ammirare l’omonima torre. Un luogo incantevole che costituisce il Belvedere di Macari per la splendida vista che offre sul golfo.
Sicilia / In provincia di Trapani le caratteristiche spiagge di Macari
Altra caletta caratteristica del Golfo di Macari è Cala del Bue Marino, un tratto di costa acciottolato incastonato sulla costa sotto il belvedere e raggiungibile solo a piedi. Il fascino di questo particolare tratto di costa gli ha permesso di guadagnarsi nel 2015 il premio Legambiente di spiaggia più bella d’Italia. Questa cala è particolarmente apprezzata dai turisti nelle ore del tramonto, quando il sole tinge le acque di un suggestivo colore dorato.
Ancora Cala Rosa, che prende il suo nome dalle rocce color cipria che costituiscono una vera e propria passerella sul mare. Tuttavia, data la scivolosità degli scogli, questo tratto non è molto adatto ai più piccoli. Inoltre, è raccomandato anche agli adulti di fare particolare attenzione e di munirsi di scarpe antiscivolo adatte a muoversi in sicurezza.
Sicilia / Castelluzzo: l’altra frazione di San Vito lo Capo
L’altra frazione sanvitese, che si trova lungo l’unica strada che collega le tre località a Trapani stessa, è Castelluzzo. Tra il viale costeggiato dalle palme, gli antichi uliveti e l’immancabile macchia mediterranea, questo borghetto rappresenta un altro piccolo angolo di paradiso. Il turchese del Tirreno costituisce lo sfondo perfetto per le abitazioni, la chiesetta e la grande pianura che giunge fino al mare e che rendono unico questo luogo. Castelluzzo è famoso per il suo olio che esalta al meglio i sapori di ogni pietanza. Non a caso da qualche anno si tiene Bagli, olio e mare, la manifestazione dedicata alla sua cucina popolare e ai suoi ingredienti a chilometro zero.
Mariachiara Caccamo