Carlos Salvador Bilardo è uno di quei nomi dalle origini siciliane che ci aiutano a ricostruire la storia nostrana dopo che un gruppo cospicuo di siciliani emigrò in Argentina durante il 1900. Questa volta ci allontaniamo dal tema strettamente collegato all’emigrazione (vd. Fasi e ragioni della grande emigrazione degli italiani in Argentina). Non faremo riferimento nemmeno all’universo ittico che lega la Sicilia all’Argentina (vd. La storia di “Popa”, un nobile cavaliere del mare). Proponiamo, invece, la storia di un uomo che ha fatto del calcio e della medicina i punti di riferimento della sua vita, nonché un orgoglio per la nostra terra.
Siciliani in Argentina / La biografia di Bilardo
Carlos Salvador Bilardo è nato il 16 marzo del 1938 a Buenos Aires. Figlio di genitori siciliani, è un naturalizzato argentino di prima generazione. La sua famiglia proveniva da Mussomeli, comune della provincia di Caltanissetta. Sono poche le informazioni sulle origini e le occupazioni della famiglia Bilardo; il padre era probabilmente un manovale. Carlos Salvador trascorse un’infanzia rosea tra i libri di scuola e lo sport. E proprio in questi due ambiti lo si riconosce oggi come un’eccellenza dell’universo calcistico argentino, ma anche di quello medico.
Militò nelle giovanili del San Lorenzo de Almagro con la stessa determinazione che lo portò a conseguire un titolo di laurea in medicina prima e una specializzazione in ginecologia dopo. La sua figura è nota in Argentina come in territori oltreoceano, per via della sua carriera come calciatore. Tuttavia è ricordato soprattutto per essere stato un valido allenatore di calcio, nonché il commissario tecnico della nazionale argentina campione del mondo del 1986 e vicecampione del mondo nel 1990. Alla lista riportante il buon operato del Bilardo si aggiunge anche l’aver collaborato al fianco di Diego Armando Maradona sulla panchina dell’Argentina ai Mondiali sudafricani del 2010. Destreggiandosi tra l’essere medico, calciatore e allenatore, Bilardo si è anche sposato e ha avuto una figlia.
Siciliani in Argentina / Bilardo “calciatore”
Carlos Salvador esordì come calciatore nel 1958 con il San Lorenzo, per poi debuttare, l’anno successivo, anche nelle giovanili della nazionale di calcio dell’Argentina. Nel 1961 si trasferì nel noto club calcistico di Buenos Aires, il “Deportivo Español”, facendosi notare come valido marcatore e successivamente come centrocampista. Nel 1965 si trasferì all’ “Estudiantes de La Plata” (n.d.r. altro club calcistico). Qui incontrò una figura importante della sua attività calcistica: l’allenatore Osvaldo Zubeldía.
“A seguito dei notevoli progressi tecnici e comportamentali compiuti sotto la guida di Zubeldía, da lui definito maestro di calcio e di vita, verso la fine della carriera Bilardo divenne una sorta di allenatore in campo. Acquisì dal tecnico la capacità di creare un forte senso di amicizia e collaborazione tra i componenti della squadra, una qualità che lo avrebbe distinto nella carriera di allenatore” – riporta un vecchio articolo argentino sulla figura di Bilardo riportato su www.carlosbilardo.com.
Siciliani in Argentina / Bilardo “allenatore”
Ritiratosi dall’attività agonistica nel 1970, Bilardo accettò l’incarico di vice allenatore, al fianco di Zubeldía, per gli Estudiantes. L’anno successivo diventò a titolo effettivo l’allenatore degli Estudiantes dedicandosi contemporaneamente alla famiglia e alla redazione di riviste e ricerche medico-scientifiche. Tuttavia, a causa del suo impegno come allenatore nell’agonismo calcistico, abbandonò definitivamente la sua professione di medico nel 1976. Diverse le squadre allenate: tra queste il “San Lorenzo” (la squadra del suo esordio come calciatore) ed il “Deportivo Cali”.
Nel corso della sua carriera, Bilardo è stato nominato anche commissario tecnico della nazionale della Colombia. Fu questo, insieme alla sua esperienza pregressa nel mondo del calcio, che gli garantì la fiducia della Federazione calcistica dell’Argentina, della quale poi divenne commissario tecnico della nazionale. Tutte occasioni grazie alle quali entrò in contatto con i “grandi del calcio”, tra i quali il citato Diego Armando Maradona. Infine, negli ultimi anni della sua carriera da allenatore, lavorò anche con il “Boca Juniors” (1996), come commissario tecnico della nazionale di calcio della Libia, per poi concludere definitivamente con gli Estudiantes.
Siciliani in Argentina / Bilardo, un esempio di sicilianità all’avanguardia
Una notizia inedita e allo stesso tempo bizzarra che abbiamo ottenuto sul conto di Bilardo è che talvolta viene chiamato “Narijón” (trad. it. naso grande) per via del suo grande naso. L’informatore in questione (e sul tema in generale) è Roberto Pennisi, il quale ci definisce la personalità di Bilardo come simpatica e atipica. Perché atipica? Pensiamo ad un nato degli anni 30’/40′ del Novecento, figlio di siciliani emigrati per trovare lavoro, e quindi, fortuna. Ecco, se si riesce a soffermarsi su tale punto, è facile cogliere la lungimiranza e l’apertura mentale del padre di Bilardo.
Quest’ultimo, invece di agire per osmosi alla tradizione sicula richiamando a sé il figlio come risorsa di forza-lavoro, ha preferito non solo istruirlo, ma anche permettergli attività ludico-sportive come quella del calcio. Si tratta di una decisione e di un comportamento inusuali per i tempi che correvano. Eppure, la storia di Carlos Salvador Bilardo ci insegna che, talvolta, una rottura con la tradizione – pur mantenendo integra la propria identità – permette di fare grandi cose.
Grazia Patanè