SiciliAntica riscopre una pagina di storia medievale

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Fichera nel suo intervento introduttivo

“Una famiglia di una ‘quasi’ città siciliana. I Colloridi a Lentini (sec. XIV)”. Questo è il titolo di una interessante ricerca realizzata dall’acese Marcello Proietto Belfiore, che è stata oggetto di una seguitissima conferenza, organizzata da SiciliAntica, sede di Acireale e delle Aci, nell’antica e prestigiosa sala di rappresentanza dell’Associazione Italiana Arbitri, sezione di Acireale, gentilmente messa a disposizione grazie all’interessamento del socio Rodolfo Puglisi, membro di entrambi i sodalizi.

L’appuntamento culturale è stato introdotto dal presidente della sede acese di SiciliAntica, dott. Michele Fichera. Dopo i saluti dell’assessore comunale alle politiche culturali, prof.ssa Nives Leonardi, di Rodolfo Puglisi (che è intervenuto a nome del presidente di sezione dell’AIA, dott. Olindo Ausino) e della prof.ssa Pinella Musmeci, consigliere regionale dell’associazione e delegata locale alla cultura, i lavori sono entrati nel vivo con la relazione del dott. Marcello Proietto Belfiore, cultore di Storia Medievale e Paleografia Latina presso l’Università di Catania.

Da sin.: Proietto, Biondi, Fichera, Musmeci e Puglisi

Attraverso un attento lavoro di ricerca egli è riuscito a portare alla luce la storia di una facoltosa famiglia di Lentini. In particolare, spulciando tra le carte del tabulario dei monasteri di S.Chiara e della SS.Trinità di Lentini, ha trovato ed analizzato alcuni atti pubblici. Di particolare interesse è risultata la lettura del testamento pubblico di Giovanni Colloridi, documento dell’anno 1344 che ci fornisce uno spaccato della vita di una famiglia dell’alta borghesia lentinese del sec. XIV, di quella nascente borghesia urbana definita anche “nobiltà civica o seconda” per distinguerla dalla nobiltà “di cappa e spada”. Quella dei Collorìdi era una famiglia dall’elevata consistenza patrimoniale, tanto è vero che possedevano anche degli schiavi. L’origine etimologica del suo nome (la famiglia viene citata anche con le varianti “Culluriti”, “de Collorito” o “de Culluridi”) sembra rinviare alla voce siciliana “collura” (forma di pane).

Le conclusioni dei lavori sono toccate alla prof.ssa Clara Biondi, docente di Storia medievale e Paleografia latina presso l’Università di Catania, che ha messo in risalto i risultati dell’interessante ricerca, complimentandosi con il giovane studioso acese. È seguito uno stimolante dibattito, che ha coinvolto il numeroso e qualificato pubblico presente.

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