Sinodo sulla famiglia / A proposito di missionarietà. Matrimonio non è inferiore al sacerdozio o alla vita religiosa

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Missionarietà della famiglia e suo contributo alla pastorale familiare, accoglienza delle famiglie ferite, indissolubilità del matrimonio, matrimoni misti, invito a non opporre misericordia e verità. Sono i principali temi affrontati nei 75 interventi dei Padri sinodali nel corso della quinta Congregazione generale

Missionarietà della famiglia e suo contributo alla pastorale familiare, accoglienza delle famiglie ferite, indissolubilità 221008-003del matrimonio, matrimoni misti, invito a non opporre misericordia e verità. Questi i principali temi affrontati nei 75 interventi che i Padri sinodali hanno pronunciato tra il pomeriggio di ieri, 9 ottobre, nel corso della quinta Congregazione generale della XIV Assemblea generale ordinaria del Sinodo sulla famiglia, e questa mattina, nel corso della sesta Congregazione generale. Nel briefing di oggi, 10 ottobre, che ha fatto il punto della situazione, padre FedericoLombardi, direttore della Sala stampa vaticana, ha spiegato che questi interventi sono stati per la maggior parte di europei, una quindicina africani, una quindicina del Medio Oriente e poco meno dell’America latina.
Dagli interventi è emerso che la vocazione al matrimonio e alla vita familiare “va vista come risposta alla chiamata di Dio, non inferiore rispetto a quella al sacerdozio o alla vita religiosa”, e che l’indissolubilità del matrimonio deve essere presentata in modo positivo e non “come un giogo”. Al centro degli interventi anche la spiritualità familiare.“Molto sviluppato il tema della misericordia, che si manifesta nella vicinanza e tenerezza in rapporto anche alle situazioni difficili di coppie e famiglie, e il legame misericordia-verità, misericordia-giustizia, e misericordia-accoglienza: un vero invito a non opporre misericordia a verità”.
“Mi chiedo sempre in che modo può sopravvivere la famiglia. Mi rendo conto che riusciamo a sopravvivere non perché siamo solo un’entità sociale ma perché la famiglia è una forza spirituale che tiene giorno dopo giorno, che fa squadra”, ha detto il cardinale BaseliosCleemisThottunkal, arcivescovo maggiore di Trivandrum dei siro-malankaresi e presidente della Conferenza episcopale dell’India, che ha definito il Sinodo “un modo di ascoltare, condividere e portare a casa qualcosa di positivo”. “Nella nostra Chiesa – ha concluso – la famiglia produce frutti che devono essere condivisi con la Chiesa universale. L’India si nutre della famiglia: da noi bambini e anziani non vengono considerati un peso, ma il seme e il frutto della famiglia”.
Per padre Javier Alvarez-Ossorio, superiore generale della Congregazione dei Sacri cuori, molti interventi chiedono soluzioni concrete di accompagnamento “in situazioni fortemente condizionate dalla cultura locale”. Per questo, “si potrebbe iniziare a discutere a livello di Conferenza episcopale o addirittura di diocesi”. “Sarebbe bene – ha aggiunto – che frutto del Sinodo non sia solo il documento finale, ma la messa in moto di una dinamica di Chiesa con la possibilità di assumere decisioni a livello locale”.Tra le proposte arrivate dai Padri sinodali c’è anche quella di prepararsi ai lavori dei prossimi sinodi universali con dei sinodi continentali, ma padre Lombardi ha precisato che questo punto “è venuto fuori da un singolo intervento e non è stato discusso come una proposta per i prossimi Sinodi”. Rispondendo ad una domanda sul metodo delle votazioni, ha spiegato che i Circoli minori approvano a maggioranza assoluta i modi per modificare o arricchire l’Instrumentum laboris; i modi, se approvati, vengono poi sottoposti al lavoro della Commissione. La maggioranza dei due terzi “si pone solo sui documenti finali, quindi sulla relazione finale”.
“Ci stiamo avvicinando alla fine della prima delle tre settimane” ma “una totale chiarezza su come avverrà la conclusione del processo sinodale non ce l’abbiamo ancora, stiamo a vedere strada facendo se il Papa darà indicazioni più precise”, ha detto ancora il portavoce vaticano a conclusione del briefing, rendendo noto che è già iniziato anche il confronto sulla terza parte dell’Instrumentum Laboris, “la più lunga e articolata, quella che affronta temi molto attesi”.

Giovanna Pasqualin Traversa

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