Attacco in Siria 1/ Attacco nel cuore della notte. Alleati: pronte ulteriori azioni. Mosca: possibili conseguenze

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E’ scattato nel cuore della notte l’attacco minacciato nei giorni scorsi dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump in Siria, un’azione mirata contro il presunto arsenale di armi chimiche del governo di Assad. Fonti dell’Eliseo affermano che il raid è stato ultimato ma pronti a azioni ulteriori. Mosca accusa: lanciati oltre 100 missili, coinvolti militari e civili. CLICCA QUI per vedere il video dell’inizio delle operazioni. L’annuncio di Donald Trump (CLICCA QUI)

Per ora, come ha riferito l’Ansa, si è trattato di una ‘one night operation’, un’operazione unica durata poco più di un’ora, nel corso della quale sono stati colpiti principalmente tre obiettivi, come ha spiegato il Pentagono: un centro di ricerca scientifica a Damasco, un sito di stoccaggio per armi chimiche a ovest della città di Homs e un importante posto di comando situato nei pressi del secondo obiettivo. I missili sono partiti sia da alcuni bombardieri sia da almeno una delle navi militari americane posizionate nelle acque del Mar Rosso. Un attacco mirato che ha avuto come obiettivo solo siti legati alla produzioni o allo stoccaggio di armi chimiche.

Dura la posizione Russa. La prima risposta di Mosca, stretta alleata di Damasco, è arrivata dopo l’annuncio della fine della prima ondata di raid e di bombardamenti: “Le azioni degli Usa e dei loro alleati non resteranno senza conseguenze“, ha detto l’ambasciatore russo a Washington Anatoly Antonov.

Iran contrario. “Gli Stati Uniti e i loro alleati non hanno prove sull’attacco chimico in Siria e sono responsabili per le conseguenze regionali che seguiranno all’attacco deciso senza aspettare che prendessero una posizione gli ispettori dell’Opac”: lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Bahram Ghasemi, citato da alcuni media americani.

La Nato sostiene l’attacco di Usa, Gran Bretagna e Francia contro i siti di armi chimiche del regime siriano. Lo afferma il segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg in una nota. L’azione di stanotte “ridurrà la capacità del regime di condurre ulteriori attacchi contro il popolo siriano con armi chimiche”, aggiunge Stoltenberg, ribadendo come sia “inaccettabile” l’utilizzo dei gas.

La posizione dell’Italia. Il presidente del consiglio Paolo Gentiloni ha rassicurato nel corso della conferenza stampa di palazzo Chigi di oggi che l’attacco non è partito dalle basi italiane. Preoccupato delle conseguenze possibili ha poi affermato che “L’azione circoscritta, mirata a colpire le armi chimiche, non può e non deve essere l’inizio di un’escalation. Questo è quanto l’Italia ha ribadito nei giorni scorsi e continuerà a ribadire”.

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