Save the Children condanna duramente e in modo assoluto l’attacco aereo di lunedì scorso mattina nella zona di Aleppo nel corso del quale un missile è caduto a 50 metri di distanza da una scuola dove opera Save the Children, uccidendo 2 insegnanti e, in una casa vicina, un bimbo di 3 anni e altri due uomini. Circa 250 bambini – afferma il comunicato stampa di Save the Children – stavano uscendo dopo le lezioni quando il missile si è abbattuto a pochi metri di distanza dall’edificio. Altri 3 bambini sono gravemente feriti. Il missile ha distrutto 2 case e danneggiato altri 4 edifici intorno alla scuola. A seguito dell’attacco, le lezioni sono state sospese.
“Un bombardamento nei pressi di una scuola è una cosa assolutamente inaccettabile, ma in Siria, dove tutte le parti in conflitto dimostrano un totale disinteresse per la sicurezza delle scuole popolate dai bambini, sta diventando normale,” ha dichiarato Martha Myers, Direttore di Save the Children in Siria.
“Questo è stato solo uno dei drammatici, continui e indiscriminati attacchi che in Siria uccidono o mutilano i civili e spingono intere famiglie a fuggire dalle loro case e attraversare i confini per abbandonare il paese. La nostra vicinanza e il nostro massimo sostegno va alle famiglie delle vittime di quest’ultimo attacco. Gli insegnanti e i bambini di queste scuole rappresentano il meglio della Siria, e sono impegnati a costruire insieme un futuro migliore per il paese.”
L’impennata delle ultime settimane nei combattimenti e bombardamenti nel nord della Siria ha costretto migliaia di persone alla fuga, aggravando una crisi umanitaria già estesa e rendendo ancora più difficile la distribuzione degli aiuti vitali.
Le scuole della Siria sono state bombardate e distrutte indiscriminatamente. Secondo un recente rapporto di Save the Children più della metà di tutti gli attacchi militari degli ultimi 4 anni nel mondo sono avvenuti in Siria, e più di 2,4 milioni di bambini siriani non possono più andare a scuola, 94 su 100 in alcune delle zone più colpite nell’area di Aleppo.