Sulla fregata “Maestrale” / Il sottocapo Agostina Corciulo: quando la vita militare è bella ed è vissuta in rosa

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Durante la nostra visita a bordo della fregata “Maestrale”, ancorata al porto di Catania a pochi giorni dal disarmo, e dopo la conferenza stampa

Agostina Corciulo al lavoro sulla fregata "Maestrale"
Agostina Corciulo sulla fregata “Maestrale”

del comandante Giuseppe Rizzi che ne ha illustrato l’impiego nelle molteplici operazioni effettuate per la sicurezza del Paese, veniamo affidati al sottocapo in seconda Agostina Corciulo, che ci guida nei meandri più segreti di quella vita navale e militare, che tanto ci affascina e ci trasporta.
Si apre al nostro sguardo un orizzonte finora velato, una stupenda cornice… come olio su tela: questa maestosa nave che sciorina d’avventura, apparentemente per nulla segnata dal tempo, luccicante come un gioiello prezioso abitata dal suo equipaggio blu; ma ad attrarre la nostra attenzione, nella sua singolarità, è il rosa.
Proprio così, perché il nostro cicerone è una giovane donna. Una sirenetta in divisa, scarpa bassa, capelli raccolti ed un timido trucco. Ci fa strada con movenze e passo felino mentre ci erudisce con le sue labbra che il divino pittore ha voluto ben delineare e che sanno traslitterare emozionanti racconti. Voce dolce ed al contempo decisa cristallizzano nitidamente l’immagine di una donna che, pur vivendo in un contesto forte come quello militare, non le fa perdere la natura di donna ammaliatrice e condottiera.

Una delle scialuppe utilizzate nelle operazioni di soccorso "Mare Nostrum"
Una delle scialuppe utilizzate nelle operazioni di soccorso “Mare Nostrum”

Agostina Corciulo, di origini pugliesi, arruolatasi all’età di vent’anni, vive una esistenza diversa rispetto alla gran parte delle sue coetanee, caratterizzata dal rispetto delle regole e mansioni singolari, come la sua, per non andare lontano, che ricopre il ruolo di addetta al controllo della generazione di alimentazione dell’energia elettrica a bordo.
Il militare sostiene che tutti i lavori hanno una loro pesantezza e la loro sopportazione dipende dalla passione che si nutre, la quale può renderli leggeri… come il volo del gabbiano. Un amore intenso che non teme nulla pur di seguire ciò che si ama, come solcare i mari, partire sempre per nuove avventure, ritrovare gli affetti, mal che vada, una volta al mese.
La giovane gallipolitana è una vera forza della natura che, con i suoi grandi occhi castani, ci trasmette

"Maestrale al porto di Catania
“Maestrale al porto di Catania

vitalità, gioia nell’aiutare il prossimo, soprattutto quando una vita dipende da noi, e ci invita così a volgere il naso all’insù, ad osservare la scialuppa posta sopra la nostra testa, la stessa che tante volte è stata sganciata in mare per le operazioni “Mare Nostrum” di soccorso ai migranti nel Mediterraneo. Ci parla di una vita di comunità, di

condivisione con i colleghi/e, fatta di affetti, contrasti, proprio come in qualsiasi ambito lavorativo e familiare, nel quale non ci si sente mai soli e l’animo si arricchisce con un alternarsi di quell’introspezione che piomba giù così, come farmaco miracoloso, avente come bussola la luna, le stelle e il sole, bagnata dalla brezza marina.
Per Agostina ubbidire alle regole militari è come osservare quelle civili, perché ognuno di noi dovrebbe rispettarle a prescindere dalle punizioni, semplicemente quale dettame interiore, quindi se lo si fa nel quotidiano è naturale farlo in ogni ambito. In questa declinazione al femminile… la passione per gli abissi supera ogni ostacolo che una “donna di mare” potrebbe avere, perché “volere è potere”.
La Corciulo mostra molta tristezza per la dismissione della fregata, non solo perché sarà assegnata ad altra unità ma per l’”affetto nutrito” verso “Maestrale”, compagna di mille avventure; è un po come lasciar casa, seppur cosciente della scelta dolorosa ma obbligata perché è ormai troppo oneroso, per il Paese, mantenere l’efficienza operativa con i bilanci ridotti al lumicino.
Salutiamo Agostina per il tempo e le delucidazioni che ci ha donato e lei ci sorride e ricambia con la semplicità e leggerezza che hanno caratterizzato i suoi racconti.

Maria Pia Risa

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