Società / La tecnologia è utile ma ci allontana dalla realtà, per stare bene occorre attivare veri rapporti umani e coltivare sentimenti

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In una società come la nostra, nella quale si comunica sempre meno, a prendere il sopravvento è stata lei, la tecnologia. Smartphone e tablet ci accompagnano sin dal risveglio. La mattina magari non si aprono le finestre della propria camera, si è poco curiosi della giornata che ci aspetta fuori, se soleggiata o nuvolosa; il primo pensiero è quello di accedere alla nostra pagina Facebook, Twitter, Instagram, controllare eventuali notifiche, “sfogliare” le foto degli amici, inserirne nostre, augurare il buongiorno, rispondere alle chat di Whatsapp.
Un caffè con un cornetto ed una foto, basta poi un semplice clic per far sapere al mondo che “ci siamo”.  Esserci cosa vuol dire davvero? Quante volte si pranza lontani dal  cellulare e vicini alle persone che amiamo? Quando l’ultima volta che abbiamo scambiato quattro chiacchiere “face to face” con un vecchio amico, senza prenderci cura di rendere pubblico il pomeriggio trascorso insieme? E l’ultima volta che non abbiamo informato gli altri di essere stati ad un concerto, in palestra o al cinema? Chi più chi meno, siamo un po’ tutti artefici e vittime di questo fenomeno.
In un mondo fatto più che altro di apparenza e poca sostanza, si pensa che tutto questo equivalga ad esistere, quando in realtà tutto questo è niente.
Nell’immenso mondo del web “seminiamo” amicizie ma mai riusciremo a coltivarle. Sterili, solo così possono definirsi; numeri, raccogliamo numeri, più se ne hanno e meglio è più ci si sente importanti. Raccogliere “like” ci fa sentire stimati, coccolati, amati e meno soli. La solitudine spaventa e stare a passo con i tempi vuol dire far parte di un tutt’uno, omologarsi, entrare in un circolo vizioso. Ci comportiamo come tutti, eppure delle volte si è consapevoli.
Rivolgere la parola ad un estraneo quasi meraviglia, stupisce quest’ultimo. “Ma cosa vuole questo da me?”, e si pensa subito al peggio.
Abbattiamo il muro dell’indifferenza, il male della società, costruiamo strade nuove ed a doppio senso. Il cambiamento deve partire da dentro di noi, da ciascuno, dal singolo. Quando siamo in coda alla posta, dal dottore, o in un qualsiasi ufficio, alziamo gli occhi dallo schermo. Partiamo da qui. Potremmo incontrare persone fantastiche, scambiare qualche parola, condividere idee, ascoltare punti di vista diversi dal proprio modo di pensare, o, perché no, conoscere l’amore della nostra vita e l’amica che poi diventerà quella del cuore. Avviciniamoci al reale, non esiste alcun altro mondo più interessante da scoprire e più vicino a noi.

Graziella De Maria

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