Società / La trasmissione della cultura nell’era digitale sta cambiando: integrazione tra il nuovo e il vecchio

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Il modo di trasmettere la cultura sta cambiando. La diffusione degli strumenti digitali, dai tablet agli ImagoMundi_64996-755x491smartphone e agli ormai tradizionali pc, l’estensione della rete web e la presenza partecipata nei social network aprono spazi ampi e aree inesplorate per la diffusione del sapere e la sua formazione.
Noi siamo abituati a imparare attraverso due canali, anzi tre, i libri da leggere, gli insegnanti da ascoltare e la pratica da sperimentare.
Oggi gli strumenti si moltiplicano. Ci possono essere i video da guardare, musiche da ascoltare, grafici da interpretare, pareri da consultare: tutti accessibili in modo integrato e a distanza di pochi clic. Entriamo in una dimensione diversa, dove si dà molta fiducia al fai-da-te, però ci si interroga sull’autorevolezza e la congruenza dei contenuti che si possono facilmente reperire.
Il Censis, in collaborazione con la Treccani, ha prodotto un report su “La trasmissione della cultura nell’era digitale”. In esso si rileva la forte differenza tra l’apprendimento classico (libri) e l’apprendimento web. Il primo è chiuso per sua natura, il secondo aperto; il primo spiega con calma, il secondo elenca con rapidità.
Dalla ricerca, condotta su un campione di italiani over 25 anni e laureati, si evince che il libro rimane il medium di riferimento principale al quale ci si affida per la letteratura nel 78,1% dei casi, per i saggi nel 71,9%m per i testi scolastici per il 67,1%. Si comprende poi che tutti gli strumenti classici e contemporanei godono di una buona credibilità: si passa dall’80% data ai testi cartacei al 69,1% data ai siti fino al 54% dato ai social network.
Dalla ricerca comprendiamo che vecchio e nuovo possono essere integrati e molto probabilmente il futuro ci porterà verso questa direzione. Servirà però una forte revisione del modo con cui utilizzare tanti strumenti. A un forte compito sono chiamati quelli che svolgono un ruolo educativo, a partire dai genitori e dagli insegnanti. Essi dovranno essere sempre più capaci di riconoscere e insegnare a riconoscere la qualità di un’informazione, la capacità di stabilire connessioni tra mondi differenti, la duttilità di integrare linguaggi diversi. Soprattutto dovranno sfruttare la forza di una possibile creatività dal basso che porta un modo nuovo, orizzontale, di arricchire la cultura.
Un’attenzione fondamentale sarà quella di comprendere l’importanza della fatica dell’apprendere che richiede tempo e attenzione, mentre spesso la distrazione di vivere nel mare immenso di Internet può indurre a cedere alla tentazione di lasciarla in disparte.

Andrea Casavecchia

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