Riportiamo le considerazioni del prof. Francesco Pira riguardo gli eventi dell’ultimo periodo che ci fanno riflettere su quanto sia importante il rispetto tra uomo e donna per la convivenza all’interno di una società civile.
Da giorni prosegue una polemica piuttosto aspra dopo il raduno degli Alpini in Emilia Romagna. Un dibattito che si è aperto e sono intervenuti anche nei giorni scorsi diversi personaggi politici rispetto al fatto che sono state denunciate delle molestie e delle espressioni molto colorite nei confronti delle donne da parte degli uomini. Particolarmente importante la presa di posizione, oltretutto giustissima, da parte dell’Associazione degli Alpini. Questa ha dichiarato di essere favorevole ad intervenire nel momento in cui saranno provati i fatti.
Prof Pira / Se non vince il rispetto tra uomo e donna, il clima è irrespirabile
Ma c’è stato qualche politico come il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, che ha detto: “Ma stiamo scherzando? Una ha detto: `mi hanno detto che ho un bel paio di gambe e mi sono sentita violentata’. Quando vediamo passare una bella ragazza, cosa pensiamo? Siamo maschi. Ma stiamo scherzando? Se le avessero detto `hai un bel c…´, cosa avrebbe fatto allora? Viva gli alpini! Viva gli alpini! Vorrei dire a questa persona: Signora guardi che la violenza è un’altra cosa”.
Non sono mancati altri interventi di leader politici che hanno condannato quanto accaduto. A preoccupare è quello che sta accadendo nella nostra vita quotidiana e anche nel Metaverso. Ci sono diverse forme di violenza che gli uomini manifestano nel modo in cui si esprimono e alcune frasi o battute risultano essere gravi. Proprio per questo è necessario che si riesca a mantenere un dialogo aperto tra uomini e donne su quelli che possono essere i limiti di un approccio un po’ troppo esagerato ed eccessivo.
Società liquida / Il rispetto tra uomo e donna per una società civile
Mi capita spesso di parlare con i miei studenti e qualche giorno fa riflettevamo sul caso di una ragazza che ha denunciato molestie sessuali virtuali. Mentre con il suo avatar stava percorrendo una piazza, quattro avatar di quattro ragazzi l’hanno palpeggiata e molestata. Qualche mese fa una donna in Gran Bretagna, mentre partecipava al gioco virtuale Horizon Worlds, inserito sul mercato da Meta, è stata virtualmente aggredita, violentata e offesa con frasi come: “Ammetti che in realtà ti piace” da quattro avatar maschili.
“Le molestie sessuali non sono normalmente uno scherzo su Internet, ma essere in realtà virtuale aggiunge un altro livello che rende l’evento più violento” ha scritto nel gruppo Facebook ufficiale di Horizon Worlds la donna. E ancora: “Non solo mi hanno palpeggiata la notte scorsa, ma c’erano altre persone lì intorno che sostenevano questo comportamento, cosa che mi ha fatto sentire isolata”. Il vicepresidente di Horizon Vivek Sharma si è espresso sull’episodio definendolo “assolutamente spiacevole”.
Tanta la solidarietà degli utenti, ma non sono mancati gli odiatori seriali: “La prossima volta scegli un avatar maschile”, “Non essere stupida non era reale”, “È una patetica richiesta di attenzione? Vergognati”.
Società liquida / Il rispetto anche nella realtà virtuale
La giornalista Tanya Basu, redattrice della rivista MIT Technology Review del Massachusetts Institute of Technology, ha commentato che: “Non è la prima volta che un’utente viene palpeggiata nella realtà virtuale e, sfortunatamente, non sarà l’ultima”. Un caso di aggressione, riferito dal portale Il Post, è stato registrato anche nel 2016 e a testimoniarlo fu un’utente di QuiVr che riferì di essere stata palpeggiata da un altro utente durante una sessione di gioco.
La docente di comunicazione alla Ohio State University, Jesse Fox, ha dichiarato al MIT Technology Review che: “Le persone dovrebbero tenere a mente che non è mai stato necessario per definire le molestie sessuali che fossero una cosa fisica. Possono essere verbali e sì, possono anche essere un’esperienza virtuale”. Questo avviene nel Metaverso nella vita parallela che si sta in qualche modo sovrapponendo alla nostra vita reale. Non ci sono dubbi che presenti degli aspetti che vanno ben testati e regolamentati per porre rimedio ai tanti problemi presenti.
Prof Pira / Violenza virtuale e diritti delle donne
Ormai da anni mi occupo della violenza contro le donne e cerco di far conoscere i loro diritti in un mondo che non è ancora capace di amarle abbastanza. Ho avuto modo di spiegare, come ho fatto in diverse occasioni, che l’avvento dei social network ha cambiato il nostro modo di rapportarci con gli altri. Non mancano i casi di revenge porn, di sexting e di bosy shaming. Ultimamente, si sta affrontando il grave problema del “Teen dating violence”, denunciato dal Telefono Azzurro e che si sta sviluppando tra gli adolescenti.
Una situazione che mostra almeno tre volti: fisico, psicologico e sessuale. Il primo si ha nei casi in cui il partner subisce aggressioni corporee (calci, schiaffi, strattoni). Il secondo riguarda la violenza psicologica che avviene invece nei casi in cui il partner è minacciato o la sua autostima è danneggiata. Il terzo volto, quello della natura sessuale, emerge quando si cerca di avere rapporti senza consenso. Non si può parlare di violenza sulle donne solo l’8 marzo o solo il 25 novembre. È necessario parlarne quotidianamente e cercare di arginare questi terribili eventi.
Società liquida / Educare al rispetto tra uomo e donna
Vedremo cosa confermeranno le indagini sul raduno degli Alpini e se ci sono persone perseguibili. Tuttavia, al di là di questo episodio, e lo dico da uomo, non possiamo accettare che venga meno il rispetto dell’altro e soprattutto della donna. Abbiamo bisogno di educazione, di dare peso alle parole e ai comportamenti.
Non si tratta di essere moralisti, ma noi adulti dobbiamo essere un esempio per le nuove generazioni. Bisogna rivalutare il valore del rispetto e l’importanza di esprimere con garbo un complimento o una bella frase, sdoganando tutti quegli stereotipi che generano solo violenza e aggressività. Oggi, rischiamo veramente di creare una grande confusione, perdendo di vista quello che conta. La buona educazione e l’attenzione nei confronti delle donne che devono essere sempre protette e difese.
Francesco Pira
Delegato del Rettore alla Comunicazione all’Università di Messina, dove insegna comunicazione e giornalismo ed è coordinatore didattico del master in social media manager del Dipartimento di Civiltà antiche e moderne.