Società / Nel quarantesimo della scomparsa, ricordo di Raoul Follereau, l’apostolo dei lebbrosi

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Raoul Follereau è l’apostolo dei lebbrosi, l’antesignano della lotta contro tutte le lebbre: il 6 dicembre 2017 si è compiuto il quarantesimo della sua scomparsa da questa terra, dopo aver vissuto una vita intensamente operosa.
Follereau nasce a Nevers, in Francia, il 17 agosto 1903. Durante la prima guerra mondiale il padre cade sul fronte: per tutta la vita Follereau odierà la guerra, portatrice di dolore nelle famiglie e fenomeno di miseria per i popoli.  Sin da adolescente, si rivela molto impegnato, specie in campo letterario. All’età di 15 anni, la prima conferenza, dal titolo “Dio è amore”. Sposa la giovane Madelaine, collega all’Università nella facoltà di Storia e filosofia, compagna fedele nei suoi numerosi viaggi in tutto il mondo: vanno ad abitare a Parigi.
Divenuto giornalista pubblicista, negli anni trenta, viene inviato nell’Africa centrale per un servizio giornalistico: fortuitamente entra in contatto con la triste realtà dei lebbrosi, relegati fuori dai centri abitati, in grotte, per evitare i contagi. Questa scoperta gli provoca uno sconvolgimento interiore, per cui, ritornato a Parigi, coinvolge nell’indignazione colleghi e amici e insieme a loro progetta la costruzione di un ospedale-lebbrosario, capace di accogliere dignitosamente i poveri lebbrosi, liberandoli dalla condizione di emarginati sociali. La raccolta dei fondi, in Francia e in Belgio, dà risultati molto positivi: il sogno diventa realtà: i lebbrosi ricoverati dichiarano che non si sarebbero più mossi da lì. Follereau decide di mettersi in cammino per il mondo alla ricerca di lebbrosi. Durante la seconda guerra mondiale, per la Francia, occupata dai Tedeschi, organizza campagne di solidarietà; tra queste, la più rilevante, “L’ora dei poveri”, del 1943 : “donare un’ora del proprio reddito”, un atto d’amore per i poveri, come sostiene nelle sue conferenze per la diffusione dell’iniziativa.

Il gruppo Aifo di Acireale

Trovandosi  sfollato presso le suore di Nostra Signora degli Apostoli, è da loro informato di  un progetto per i lebbrosi di un villaggio africano in Costa d’Avorio, Adzopé: lo porta a compimento nello stesso 1943. Rivolgendosi ai grandi del pianeta invoca pietà per l’estrema miseria nel mondo, dichiarando da un lato che è uno scandalo investire tanto denaro in armi, dall’altro che con la bomba atomica il mondo potrebbe essere interamente distrutto. Ma le sue parole cadono nel vuoto. Nel 1954 Follereau istituisce la “Giornata mondiale della lebbra”, nell’ultima domenica di gennaio. Il morbo di Hansen si sviluppa nel degrado, per cui la lotta va associata al problema della giustizia e della pace. E’ del 1961, “Trenta volte il giro del mondo”. Ancora in tale anno, Follereau, che ha già fondato in Francia associazioni con il suo nome, a Bologna dà vita all’AIFO, ovvero Associazione Italiana Follereau. Nel dicembre 1969 l’ONU istituisce la “Giornata mondiale per la pace”. Questo straordinario personaggio è il grande costruttore della “Civiltà dell’amore”.

                                             Anna Bella

 

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