Si moltiplicano i gesti concreti di solidarietà nei confronti dei profughi ucraini nella Diocesi di Acireale, come anche ad Aci Catena. La Caritas Diocesana, in collaborazione con la comunità parrocchiale Maria SS. della Catena, si è adoperata per l’accoglienza dei profughi di guerra. Tra questi, due donne, rispettivamente di Kiev e Karkiv, con i loro figli di 3 e 13 anni. Dopo la fuga dalla loro città e una sosta in Slovacchia, sono arrivate a Catania lo scorso sabato 14 maggio alle 6 del mattino.
Accoglienza dei profughi ucraini
La Prefettura di Catania si è subito impegnata sulle misure igienico-sanitarie da adottare per la prevenzione e il contenimento della diffusione del Covid-19. L’accoglienza, con il sostegno del vescovo di Acireale Mons. Antonino Raspanti, è coordinata dalla Caritas Diocesana di Acireale guidata da don Orazio Tornabene. I profughi sono ospitati nei locali della parrocchia Maria SS. della Catena e supportati dall’intervento di volontari. Ogni cittadino può fare la sua parte dando il proprio contributo, seguendo le indicazioni presenti su un cartellone esposto in chiesa.
Aci Catena si prepara all’accoglienza dei profughi ucraini
La comunità parrocchiale si è preparata a quest’accoglienza organizzando un momento di preghiera giorno 15 maggio all’insegna della pace. La data scelta non è casuale, in quanto ogni 15 del mese è dedicato a Maria SS. della Catena. Il parroco don Carmelo Sciuto ha sottolineato come questo gesto d’amore, voluto sicuramente dalla Madonna, rispondesse al Vangelo di domenica scorsa che chiede di amarci gli uni gli altri. “Il desiderio – dichiara don Carmelo – è che queste persone si sentano parte della comunità. L’attivazione e la gestione dei servizi di accoglienza e integrazione è una sfida che non solo il territorio catenoto ma tutta la Diocesi intera è chiamata ad affrontare”.
Solidarietà nell’accoglienza dei profughi ucraini
L’emergenza Ucraina ha messo in moto la macchina della solidarietà dimostrando l’incredibile generosità dei cittadini, degli enti istituzionali e delle associazioni di volontariato. L’Università di Palermo ha firmato una convenzione coinvolgendo anche una giovane laureata in “Lingue e Culture Europee, Euroamericane ed Orientali”, Ylenia Consoli. Appartenente alla parrocchia San Filippo d’Agira in Aci San Filippo, Ylenia si è offerta di aiutare i profughi ucraini che naturalmente avranno difficoltà per quanto riguarda la lingua.
“L’arrivo di queste donne con le loro figlie è per me doppiamente motivo di gioia. Innanzitutto perché, seppur lontane dai loro cari, sono sane e salve in un contesto che, mi auguro, le faccia sentire protette. In secondo luogo, il loro arrivo mi da la possibilità non solo di mettermi alla prova, ma anche di poter entrare in stretto contatto con una cultura così affascinante come quella ucraina. Sono molto emozionata all’idea di poter essere loro d’aiuto e spero di farlo nel migliore dei modi”, ha spiegato Ylenia.
Accogliere significa aprire la porta del cuore
Come ricorda papa Francesco, “accogliere significa aprire la porta, la porta della casa e del cuore, permette a chi bussa di entrare e sentirsi a suo agio. Dove c’è un vero senso di fraternità, li si vive anche l’esperienza sincera dell’accoglienza. Dove invece c’è la paura dell’altro allora nasce il rifiuto o peggio l’indifferenza”. La Caritas della Diocesi di Acireale è pronta quindi a compiere anche questo gesto di solidarietà, dopo aver già attivato una raccolta fondi nelle comunità parrocchiali. Grazie a quell’iniziativa, è stato trasmesso un bonifico a Caritas Italiana per l’emergenza in Ucraina pari a 16 mila euro.
Maria Catena Sorbello