Una lodevole iniziativa in favore delle missioni del Congo, in condizioni di miseria notevole, è stata realizzata, nel periodo pasquale, da Caterina Scalia, a capo di un gruppo di persone dedite nella vita sociale acese ad aiutare a vivere chi è nel bisogno.
Alla tenuta “Petronilla” di Bongiardo, circa venti persone sono state riunite per un pranzo e un incontro di fraternità, presente il congolese P. Clemente Kayembe, che ha loro rivolto un cordiale saluto, ringraziando il gruppo per avere versato la somma di duecento euro in favore di ragazzi orfani in Congo. Tale somma è stata messa nelle mani dell’acese geometra Salvatore Gambino Crapio, amico di P. Clemente Kayembe, attuale vice parroco a Frascati per dieci mesi dell’anno e due mesi, quale inviato in Congo.
Una “chiacchierata” con Gambino, padre di tre figli ormai adulti, ha messo in luce il suo generoso lavoro, principalmente in Africa, da parecchi anni, in collaborazione talvolta con il diacono Sebastiano Genco; entrambi hanno aiutato P. Clemente, dell’ Associazione onlus “Tuluile Bantu”, ovvero “Associazione a difesa dei diritti umani”, specificamente nel campo della maternità, per donne bisognose di sostegno.
Cosa l’ha colpito, quando ha conosciuto P. Clemente Kayembe? Dove è avvenuto l’incontro?
L’ho conosciuto a Jesolo, nel territorio di Venezia, durante un evento sportivo: vi ero andato per ricevere la nomina di “ambasciatore dello sport”. Mi ha colpito la gestione del tempo degli Africani: realizzano tanti eventi da soli, senza programmare nulla, con i loro tempi. Il loro metodo blando di avvicinare gli altri è più efficace del nostro, che è piuttosto frenetico. Ho adottato un bambino a distanza nel Congo, per mezzo dell’Associazione onlus “A.Tu.Ba” di Trapani.
Quanti viaggi ha fatto in Africa? E in altri luoghi?
Due viaggi in Congo; la prima volta vi sono stato nel 2008 per 63 giorni; nel prossimo luglio andrò la terza volta assieme al mio figliolo Samuele di 21 anni. Sette volte, in Costa d’Avorio, durante la guerra; otto, in Camerun; una volta in Kenia, Tunisia, Tanzania. Poi, una sola volta in Cambogia, Asia.
In Congo, quale è l’effettiva situazione socio-politica?
ll Congo è difeso dalla Francia e dagli USA ed anche è in rapporti con la Cina. Tuttora è in bilico. Il nuovo Presidente cerca di rendersi autonomo, libero, ma le difficoltà sono molte; il vecchio Presidente nel Parlamento ha ancora tanti appoggi, per cui la situazione è pericolosa. Nel giro degli ultimi due anni ci sono stati sei milioni di morti.
Il viaggio in Congo, in luglio, per quale scopo è programmato?
Sono d’accordo con Sebastiano Genco, che mi ha dato il compito di occuparmi della struttura della maternità, con infermieri e medici congolesi, sul posto. Bisogna ora restaurare l’ospedale e fornirlo delle attrezzature necessarie.
Anna Bella