Il 18 novembre per la Chiesa italiana è la giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi. E per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili.
E’ il momento in cui l’intera comunità cristiana riunendosi in preghiera chiede il perdono per questi atti infimi e si interroga sul proprio ruolo. L’occasione, inoltre, si rivela sempre propizia affinché le luci su questo delicato tema vengano tenute accese e le persone sensibilizzate. Diventa quindi possibilità per porsi delle domande, per curare le ferite e non provocarne di nuove.
Per il terzo anno consecutivo l’appuntamento viene celebrato in corrispondenza della Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale. Una piaga che solca il corpo della nostra società e che miete ogni anno centinaia di vittime innocenti.
Come riportato dai dati elaborati dal servizio analisi criminale della direzione centrale della polizia criminale, resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes, nel 2022 i reati a danno di minori in Italia sono stati ben 6.857, con un drastico aumento del 10% dal 2021, quando il dato aveva superato per la prima volta quota 6mila. Il peggioramento maggiore riguarda le violenze sessuali, cresciute del 27% in un anno: da 714 nel 2021 sono passate a 906 lo scorso anno, per l’89% ai danni di bambine e ragazze. E’ questa la bellezza deturpata, assassinata, offesa fino allo stremo.
Giornata per le vittime di abusi: curare le ferite è il tema su cui riflettere
“La Bellezza Ferita” «Curerò la tua ferita e ti guarirò dalla tue piaghe» è il titolo da cui partire nella riflessione di questa giornata. Dinanzi all’orrore dell’abuso e del maltrattamento la meditazione parte dalle parole del profeta Geremia, che si fa messaggero di speranza e consolazione per il popolo afflitto. E diventa emblema dell’appuntamento di quest’anno.
La CEI, nella lettera con cui invita a sostenere e diffondere l’iniziativa, sottolinea che “c’è una speranza che si affaccia concretamente all’orizzonte. È venuto il momento di ricucire lo strappo, di ritornare all’antica serenità, di riprendere il cammino che si era bruscamente interrotto. Il profeta si fa quindi promotore di uno straordinario quanto inatteso messaggio di speranza: il Signore è pronto a guarire ogni ferita, anche la più profonda. E a ridare bellezza e dignità alla vita”.
A sostegno di questa iniziativa il dott. Francesco Guarneri, referente del Servizio Diocesano Tutela Minori e Persone vulnerabili, ricorda che in Diocesi ci sono diverse iniziative organizzate a livello parrocchiale, ma è possibile fare di più. L’invito è rivolto a tutti: dedicare nelle comunità un momento di preghiera e di riflessione. Insieme ai membri della sua équipe si dice inoltre disposto a rispondere attivamente ad ogni richiesta ed esigenza di collaborazione.
Così il responsabile Guarneri dichiara: “Bisogna tornare a indignarsi di fronte agli abusi e alle violenze che negano i valori della vita stessa, che stracciano carne ed anima, che lasciano profondi solchi nello spirito. Ritorniamo al bene come realtà luminosa e non come alternativa al male”.
Chiara Costanzo