Si può viaggiare in moto ed essere testimoni di solidarietà? Ottavio Patanè, 48enne industrial designer di Giarre, sposato con Sabina e papà di Demetrio, lo fa da ben 10 anni. A fine luglio partirà per la Mongolia con la bandiera dei volontari del “Tuttinsieme” (gruppo guidato dal rag. Sebastiano Pennisi recentemente presentato nel salone della Regina Pacis di Giarre) che si occupa di integrazione dei disabili e dei cosiddetti “ultimi”; e col logo della nota organizzazione umanitaria “Bambini nel Deserto ” che opera in Africa da diciassette anni, entrambe associazioni delle quali Ottavio fa parte.
– Come ti definiresti, Ottavio?
“Un viaggiatore temerario –ci risponde- che utilizza la moto come mezzo di locomozione, viaggia per conoscere, capire, migliorarsi e per raccontare le sue avventure nel Mondo in moto, tra cultura, conoscenza e solidarietà, viaggiando sempre in solitaria e raggiungendo le mie mete in luoghi lontani sempre via terra, andata e ritorno, senza alcuna assistenza, se non quella che possono darmi le persone che incontro lungo i miei itinerari”.
– Hai maturato un’ampia esperienza nel mondo dei viaggi via Terra, attraversando settanta paesi di tre continenti…
“Nel mio ultimo viaggio in Africa ho percorso circa 17.000 Km, dalla Sicilia al Senegal andata e ritorno attraversando Italia, Francia, Andorra, Spagna, Portogallo, Marocco, Sahara Occidentale, Mauritania e Senegal. In questo viaggio, come nei precedenti, ho dovuto improvvisare giorno dopo giorno per affrontare le difficoltà incontrate, dalle basse temperature notturne nel deserto ai quasi 49 gradi di giorno, a guasti meccanici, forature e usura del mezzo, utilizzando e adattando l’attrezzatura ridotta al minimo per i volumi e il peso consentiti per un viaggio in moto. Ho fatto tappa in diversi villaggi nei deserti tra Marocco, Sahara Occidentale e Mauritania, soprattutto in un villaggio per una missione, dell’organizzazione umanitaria non governativa ‘Bambini nel Deserto’, che ha l’obiettivo di migliorare, attraverso azioni dirette e concrete, le condizioni di vita dei bambini del Sahara e del Sahel in diversi settori: acqua, cibo, sanità, istruzione e infanzia, sviluppo economico, migrazioni. Con il ‘BnD Biker Team’ esperti motociclisti arriviamo infatti nei luoghi più sperduti dell’Africa subsahariana dove c’è bisogno di aiuti, perché con la moto si arriva dove tutti gli altri non arrivano”.
Ottavio si sta preparando per una nuova avventura, questa volta non il deserto del Sahara ma il deserto del Gobi in Mongolia, attraversando 24 paesi lungo un itinerario di quasi 28.000 Km via terra in solitaria, percorso che comprende anche la via della seta.
“In questo viaggio dalla Sicilia alla Mongolia avrò l’onore di portare la bandiera del gruppo itinerante ‘I volontari del Tuttinsieme’, oltre a colori e logo dei ‘Bambini nel Deserto’, attraversando Italia, Grecia, Turchia, Armenia, Georgia, Azerbaigian, Calmucchia, Kazakhstan, Uzbekistan, Kirghizistan, Federazione Russa, Mongolia, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Serbia, Bulgaria, Macedonia e Albania”.
Come dire, fino ai confini del mondo, all’insegna della solidarietà, della fratellanza e della pace, attraverso la conoscenza diretta dei luoghi, delle persone e delle culture.
M.V.