Solidarietà / Renato Collodoro col ricavato del suo libro “Vado a Roma a piedi” finanzierà la costruzione di pozzi in Etiopia

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Frutto di una collaborazione tra la Soprintendenza del mare e il carcere minorile  Malaspina di Palermo è la presentazione  dell’ultimo libro di Renato Collodoro: Vado a Roma a piedi” (ma sei matto! e se piove?).
L’iniziativa fa parte del progetto “Ora te lo cunto al Malaspina e te lo ricunto all’Arsenale”, infatti venerdì scorso,  Michelangelo Capitano, direttore del Malaspina, proprio nel carcere palermitano e all’Arsenale della Marina Regia ha presentato il volume insieme ad Alessandra De Caro, della Soprintendenza del mare. Nel corso dell’incontro sono stati proiettati dei brevi filmati.
Collodoro, ristoratore e scrittore gelese, trapiantato a Torino, dove gestisce due osterie, ha voluto destinare le entrate del libro alla costruzione di pozzi in Etiopia.
Sulle orme dei pellegrini che nel medioevo percorrevano le Vie Francigene per raggiungere i luoghi sacri, un pellegrino contemporaneo, Renato Collodoro, ci racconta dei suoi passi, dei luoghi e degli incontri.  Poi continuerà il suo cammino percorrendo la Magna Via che da Palermo lo porterà ad Agrigento.
Dichiara l’autore: «Mi sono cimentato a raccontarla, questa mia piccola impresa, non perché abbia meriti particolari, ma proprio perché non ce li ha. Quindi, alla portata di tutti. Per chi si incammina per svago, per voto o per grazia ricevuta, per dimagrire o per poter mangiare di più senza sentirsi in colpa, per fare sport ma non troppo, per dare retta al medico, per godersi i paesaggi, per conoscere persone o trovare l’anima gemella, per fare un torto al divano, per disintossicarsi da qualsiasi cosa uno si senta intossicato, per dire ‘L’ho fatto pure io’, per poter stare in silenzio o invece per chiacchierare, per… aggiungi quello che vuoi all’elenco e poi me lo fai sapere, così conosco altre motivazioni che al momento non mi vengono in mente».

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