Sembrava proprio che l’osservazione del sole sulla meridiana del Duomo di Acireale, il 21 giugno scorso in occasione del solstizio d’estate, per quest’anno non sarebbe stata possibile per via del cielo nuvoloso. E mentre l’ing. Nino Ortolani stava ugualmente portando avanti il suo intervento, qualche minuto prima delle 13, quasi miracolosamente, è ricomparso sul pavimento della cappella di Santa Venera il dischetto luminoso del sole.
È stato così possibile ammirare il momento in cui – alle 13,01 – il raggio di sole proveniente dal soffitto della cappella, che funge da “gnomone”, ha toccato la parte centrale del tracciato della meridiana nel suo punto più a sud. Il momento è stato salutato dallo scrosciante applauso dei presenti e dal suono delle campane della Cattedrale, mentre anche la nostra Graziella De Maria ha potuto riprendere e diffondere l’evento in diretta web a tutto l’universo mediatico, attraverso il profilo facebook della nostra testata.
L’evento dell’osservazione del mezzogiorno astronomico sulla meridiana della Cattedrale di Acireale nel giorno del solstizio d’estate è diventato ormai un’abitudine consolidata, grazie all’organizzazione curata dalla parrocchia Maria SS.ma Annunziata (titolare della basilica Cattedrale), nella persona del suo parroco don Roberto Strano, che se ne occupa da 12 anni. Ma quest’anno l’avvenimento ha avuto sicuramente un risalto maggiore, a giudicare dalla presenza delle numerose persone – frequentatori abituali, curiosi di passaggio, turisti, gruppi scolastici appositamente organizzati dopo la chiusura delle scuole, gruppi familiari con bambini interessatissimi al seguito – che assiepavano i bordi dell’intero tracciato della meridiana, spostandosi anche, a turno, per fare delle foto.
Tutto questo è stato possibile anche grazie (non vogliamo peccare di immodestia) all’azione pubblicitaria messa in atto dal nostro giornale, che ha curato l’articolo di presentazione e la sua diffusione a mezzo whatsapp, facebook, passaparola, ed ha pure organizzato la diretta web (di cui si sono occupate in particolare le nostre validissime colleghe Graziella De Maria e Gabriella Puleo). La diretta web ha quindi permesso anche a chi non poteva essere presente in Cattedrale, o che si trovava fuori – anche lontano da Acireale – di seguire l’evento, e ne abbiamo avuto vari riscontri, anche con le condivisioni pervenute in tempo reale durante la ripresa stessa.
L’ing. Nino Ortolani, esperto di astronomia e studioso di meridiane (quella acese in particolare), è ormai una figura fissa in questo appuntamento annuale, ed anche quest’anno ha saputo illustrare adeguatamente e tenere desta l’attenzione dei presenti a cominciare da una mezz’oretta prima, coinvolgendo anche alcuni bambini di scuola primaria che lui stesso aveva portato a visitare la nostra meridiana durante l’anno scolastico da poco trascorso.
È stato inoltre presente, quest’anno, il prof. Angelo Pagano, dirigente di ricerca dell’Istituto di Fisica Nucleare di Catania, il quale ha fatto un interessante intervento sull’importanza dell’astronomia nella scienza moderna, a partire da Galileo Galilei. Presenti per l’occasione anche numerosi giornalisti (oltre ai nostri) e teleoperatori di testate locali, tra cui il nostro direttore Peppino Vecchio, il quale ha seguito con molto interesse sia l’evento astronomico che il lavoro dei suoi collaboratori.
L’ing. Nino Ortolani nella varie interviste che gli sono state fatte ha ribadito l’importanza della meridiana acese, costruita nel 1843 dall’astronomo danese Federico Cristiano Peters e che – a suo giudizio – è anche più bella e più completa rispetto a quella analoga costruita dallo stesso Peters nella chiesa di San Nicolò La Rena di Catania. Egli ha inoltre sottolineato che la meridiana risente purtroppo dell’età – ben 175 anni – , ma anche dell’incuria che ha subito in alcuni periodi della sua vita, come si può vedere da varie parti dissestate e dalle formelle in marmo poste ai lati, che rappresentano i segni zodiacali, che in qualche caso sono completamente abrase. Essa meriterebbe quindi maggiore attenzione, visibilità e valorizzazione, oltre che un’opera di restauro adeguata.
Tutte le riprese web effettuate durante l’evento sono visibili nel profilo facebook de “La Voce dell’Jonio”.
Nino De Maria