Cade il 20 marzo di ogni anno, la Giornata mondiale della salute orale: una ricorrenza stabilita dalla World Dental Federation proprio con lo scopo di incentivare le persone e le comunità ad agire per ridurre l’impatto delle patologie del cavo orale.
In questa occasione – si legge in una nota stampa – Top Doctors® (www.topdoctors.it), la piattaforma online che seleziona e mette a disposizione degli utenti un panel formato dai migliori medici specialisti di tutto il mondo, ha sondato le abitudini degli italiani, analizzando la loro routine giornaliera in materia di igiene orale.
Metà della popolazione mondiale soffre di malattie dentali come carie e patologie gengivali che causano dolore, fastidio e imbarazzo, influendo negativamente sul nostro modo di mangiare, parlare e sorridere: a causarle, contribuisce in gran parte la diffusa disattenzione e scarsa cura del cavo orale. Lo confermano i dati dell’indagine condotta: infatti, sebbene il 70% degli intervistati pensa di dedicare abbastanza tempo all’igiene orale, a conti fatti, ben pochi adottano le misure consigliate.
In particolare, solo la metà delle persone (51%) si lava i denti 3 volte al giorno, dopo ogni pasto principale. Il 42% si limita a 2, a colazione e a cena, e ben il 7% li spazzola una sola volta, chi preferendo la mattina (la gran parte), chi la sera. Il pranzo, come prevedibile, si rivela dunque, il momento più critico: lo spazzolino viene rimpiazzato da una gomma da masticare dal 60% degli italiani, che ammette di preferirla a metà giornata, quando è più facile non avere dentifricio e spazzolino a portata di mano, ritrovandosi fuori casa per lavoro o studio.
Anche nelle modalità di utilizzo dello spazzolino, i passi falsi non mancano. In primis, solo il 33% del campione dichiara di seguire il consiglio gli esperti, lavandosi i denti almeno per 2 minuti (ancor meglio 3). Il 48%, infatti, spazzola per circa un minuto e il restante 19% non è nemmeno sicuro di raggiungere i fatidici 60 secondi, con la fretta di finire il prima possibile. Il secondo tasto dolente è la tecnica di spazzolamento: solo una persona su due sa qual è il giusto movimento da eseguire, ovvero, dalla radice alla punta, lungo una linea verticale. È invece sbagliato seguire movimenti circolari o orizzontali, nonostante un consistente 33% del campione opta per questa scelta. Il restante 17%, infine, dichiara di non avere una tecnica ben definita e di spazzolare alla rinfusa senza pensarci troppo.
Quasi dimenticati sembrano gli altri protagonisti della corretta igiene orale: collutorio e filo interdentale. Solo 2 persone su 10 affermano di utilizzare il primo una volta al giorno, la stragrande maggioranza degli intervistati (49%), infatti, ne fa uso raramente o non lo possiede nemmeno (31%). Molto simile è la situazione per il filo interdentale: la metà degli interpellati non ne sente assolutamente la necessità, il 41% vi ricorre solo quando ha qualcosa di incastrato tra un dente e l’altro e solo uno scarso 9% lo inserisce nella propria routine giornaliera senza fare eccezioni.
Infine, una menzione a parte merita la pulizia dei denti professionale. Il 33% degli italiani crede di non averne bisogno e ignora la necessità di sottoporsi alle cure di un’igienista dentale almeno una (se non due) volte l’anno. Fortunatamente, un buon 62% afferma di fissare sempre l’appuntamento annuale e il 15% vi si reca semestralmente o anche più frequentemente.
“L’igiene orale è parte integrante dell’igiene generale della persona per cui, è fondamentale avere correte abitudini generali, spaziando dall’alimentazione alla forma fisica. In caso di scarsa igiene orale, si rischia l’insorgere di patologie legate come carie, parodontite e alitosi” ha commentato il dottor Massimo Corigliano, odontoiatra di Top Doctors®.
“Per una corretta igiene orale – conclude la nota – è importante seguire una dieta sana, povera di zuccheri, ricca di fibre ed evitare cibi e sostanze acide, spazzolare con cura i denti dopo ogni pasto o spuntino e, almeno una volta al giorno, meglio a fine giornata, passare il filo interdentale, spazzolare la lingua e fare sciacqui con un collutorio batteriostatico. Inoltre, per essere sempre in condizioni di salute orale, la frequenza delle visite dal dentista dovrebbe essere di almeno due volte l’anno. Il consiglio è però di determinare e programmare la frequenza direttamente con il proprio dentista, in base alle abitudini e caratteristiche strutturali”.
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