E’ salito a 59 morti e 527 feriti il bilancio della strage al concerto di musica country a Las Vegas. La polizia ha rivelato che il killer, il 64/enne Stephen Paddock, aveva nella sua automobile del nitrato di ammonio, un composto chimico utilizzato anche per produrre alcuni esplosivi, e 42 armi, parte nella camera d’albergo e parte nella sua casa.
La strage di Las Vegas e’ forse la prima in America cui e’ stata utilizzata un’arma automatica. Il killer Stephen Paddock avrebbe infatti modificato un fucile d’assalto AK-47, sul tipo di quelli usati in guerra, per esplodere colpi in piu’ rapida successione, solo tenendo premuto il grilletto. E poggiando l’arma su di un cavalletto per prendere meglio la mira ed avere un effetto ancor piu’ micidiale. E’ una delle ipotesi fatte dagli investigatori per spiegare quello che e’ stato il massacro piu’ sanguinoso della storia recente americana. Reso ancor piu’ devastante dal fatto che il killer ha sparato dall’alto su una folla di circa 20 mila persone assiepate.
Il killer di Las Vegas ha sparato attraverso la porta della sua camera d’albergo agli agenti delle forze speciali che tentavano l’irruzione. Lo ha rivelato la polizia, spiegando come un team di sei uomini delle teste di cuoio hanno setacciato l’hotel Mandalay piano dopo piano, fino a trovare la stanza di Paddock al 32/mo piano. Quando la porta e’ stata sfondata l’uomo era gia’ riverso a terra morto.
E’ la sparatoria piu’ sanguinosa della storia moderna d’America, piu’ di Virginia Tech, piu’ di Columbine. E piu’ della carneficina nel night club di Orlando, che finora deteneva il triste primato di 49 morti ammazzati. Cosi’ gli Stati Uniti ripiombano nell’incubo senza fine delle stragi di massa, quelle che nell’era Trump sembravano dimenticate.
“Profondamente rattristato per aver appreso della strage a Las Vegas”, Papa Francesco esprime la sua “vicinanza spirituale a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia insensata”. È quanto si legge in un telegramma di cordoglio per le vittime della strage avvenuta nella serata di ieri a Las Vegas, durante un concerto al “Route 91 Harvest Festival”. Nel telegramma, inviato a nome del Papa dal cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, a monsignor Joseph Anthony Pepe, vescovo di Las Vegas, Francesco rende omaggio “agli sforzi della polizia e del personale di soccorso nelle emergenze”, e prega “per i feriti e tutti coloro che sono morti”, affidandoli “all’amore misericordioso del Signore”.
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(Fonte: Ansa e Sir)