Salvo Raffa, impegnato nel mondo socio-politico, da parecchi anni a capo del Centro Servizi Volontariato Etneo, il 27 giugno scorso, ne è stato eletto presidente dalle Associazioni socie, in seno all’assemblea per il rinnovo delle cariche direttive.
L’intervista rilasciata è ricca di prospettive.
– Cosa comporta di nuovo la carica di presidente del CSVE? Quanti i consiglieri eletti?
“L’impegno serio, esteso a più di mille associazioni censite dal CSVE, il quale non comprende più solo il territorio etneo, cioé la provincia di Catania, ma è allargato ai territori di Siracusa, Ragusa, Enna, ovvero la Sicilia centro-orientale: tante diversità, problematiche, esigenze del mondo del volontariato. Noi dei Centri di servizi siamo il collante di un migliaio di associazioni. I consiglieri eletti sono otto, me compreso; provengono da varie aree di nostra competenza”.
– Quali sono i vostri progetti?
“Continuare ad essere punto di riferimento come nel passato. Essere interfaccia tra istituzioni e mondo del volontariato. Nostro fine è intensificare il lavoro di rete, per lavorare in sinergia: oggi questo è essenziale, perché le difficoltà economiche e sociali non possono più permettere che un’associazione pensi solo al proprio orticello”.
– C’è un progetto capace di unificare le associazioni?
“Stiamo educando le associazioni a lavorare per progetti, cioé ricercare possibilità di fonti alternative che permettano di realizzare le attività di volontariato. I centri di servizio attraversano momenti di crisi economica a causa della diminuzione di fondi, perché le fondazioni bancarie battono cassa, cioé non riescono a dare risorse importanti per la vita di un’associazione. Questo non ci ferma, anzi ci sprona a cercare bandi statali, sia regionali che nazionali, oltre a quelli europei. Questi ultimi sono traguardi ambiti da molti, ma è necessaria una progettazione circostanziata, a cui si dev’essere preparati con competenza. E qui s’inserisce il CSVE per l’aiuto adeguato”.
– Il 2015 è l’Anno delle persone diversamente abili. C’è in cantiere qualche progetto?
“Aiutare a tappeto scuole e famiglie di tali ragazzi, per potere avere la giusta preparazione culturale, in occasione di eventi naturali disastrosi. Aiutare le associazioni nelle iniziative”.
Anna Bella