Speciale Sacro Cuore 1 / Il parroco di S. Venerina sulla riapertura: “La chiesa è casa di preghiera e comunione”

0
135

Il sogno e la speranza si avverano, finalmente dopo dodici lunghi anni si riapre al culto la chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù. Un evento atteso che sarà un momento importante per la vita dell’intera comunità sia parrocchiale che cittadina. Non è tanto l’apertura di un edificio di culto, quanto rivedere il luogo dove si è stati battezzati, aver celebrato la Confermazione, aver partecipato all’Eucaristia e pregato per i propri defunti; è bello, in questi giorni, sentire le persone con quanta trepidazione raccontano i vari aneddoti legati al loro rapporto con la chiesa e in tutti si evince che la chiesa è la Casa di tutti dove Dio vuole incontrarci.

La chiesa è il luogo della comunità, quella comunità, come la definisce l’Apostolo Pietro nella sua prima lettera, formata da pietre vive unite alla pietra angolare che è Cristo. Se l’edificio delinea in modo spazio–temporale la porzione del popolo di Dio, la comunità fondata su Cristo manifesta la Chiesa di Cristo in tutta la sua unità.

1978 - Celebrazione del Centenario dalla costruzione.
1978 – Celebrazione del Centenario dalla costruzione.

L’evento del 28 ottobre diventa il momento propizio per una seria riflessione sullo stile  dell’essere comunità: famiglia aperta e accogliente, capace di perdono, scuola di vita e casa per gli ultimi.

Sono questi i tre parametri dentro i quali vive e cresce la Comunità. Famiglia aperta e capace di accogliere quanti bussano alla sua porta, una realtà chiusa rischia di morire perché le manca l’ossigeno o, per utilizzare un termine di Papa Francesco, “puzza di muffa” e chi si avvicina scappa. La vitalità della comunità si misura nella sua capacità di saper aprire il cuore a novità liberandosi dagli schemi ormai obsoleti di una dimensione ormai vuota che copriamo con il falso velo della tradizione e della cultura. Essere scuola di vita nella capacità di saper educare a una vita socialmente corretta, non si può essere cristiani di facciata dimenticandoci della nostra responsabilità nella vita di ogni giorno, la Comunità deve tornare a educare le coscienze uscendo da buie sacrestie impolverate. Essere casa per gli ultimi dando attenzione al territorio, tanti bussano alla nostra porta perché in difficoltà economica e spirituale, ma trovano sempre orecchie capaci di ascoltare e mani capaci di aiutare?

Una Comunità che fa della preghiera e dell’Eucaristia il punto di riferimento, che si ritrova attorno all’altare per ascoltare la Parola e spezzare il Pane, che non celebra tante ritualità ma un momento forte di fede e di vita comunitario.

Questa Comunità vive nella gioia perché scopre nella chiesa la casa di preghiera e di comunione.

Don Giovanni Marino

Parroco del Sacro Cuore di Gesù

e di Santa Venera in S.Venerina

Print Friendly, PDF & Email