Da domani è TUTTA UN’ALTRA MUSICA annunciò uno degli angioletti della volta della navata centrale della maestosa Chiesa del Sacro Cuore di Gesù in Santa Venerina. Perché ,cosa succede?-chiese Arac,- il ragnetto che si dondolava, appeso a un filo, al centro della cupola ritornata al suo antico splendore dopo i lavori di restauro. Ma come, solo tu non sei informato?-rispose l’angioletto. Riapre la chiesa! Dopo 12 anni dal terremoto, che l’ha ferita profondamente, riapre la Chiesa. Non senti anche tu un profumo di aria nuova?
O forse sei troppo preoccupato di ricostruire la tua preziosa tela, ricamata pazientemente in questi dodici anni, venuta giù in un attimo a causa dei lavori di rimozione dei ponteggi e di pulizia di pareti e volte? Prima di iniziare i nuovi lavori di tessitura- disse l’angelo – guardati intorno,ascolta, senti, sogna. Chiedi consiglio ,se vuoi, ai quattro personaggi raffigurati nelle lunette della cupola: la Fede, la Speranza, la Carità e la Giustizia. Che cosa devo fareee!!!- gridò il ragnetto guardandosi intorno. E’ancora giovane- rispose prontamente la Speranza – l’esperienza della collaborazione pastorale avviata da qualche anno tra le nostre due parrocchie di Sacro Cuore e Santa Venera, sotto la guida di un solo parroco. Non sono mancate diffidenze,chiusure, paure riconducibili a campanilismi forti. Voglio ricordare a tutti che il “noi” viene prima dell’io-si intromise la Fede. Il mistero della santa Trinità custodisce questa verità da tradurre nell’oggi delle nostre realtà ecclesiali e civili. Sono d’accordo – disse la Carità. Mi viene in mente un bellissimo passaggio della Lumen Fidei di papa Francesco dove si dice che “È impossibile credere da soli”, che”La fede non è solo un’opzione individuale non è rapporto isolato tra il soggetto autonomo e Dio. Essa si apre per sua natura al “noi”,avviene sempre all’interno della comunione della chiesa”.
Non si tratta di annullare le differenze –aggiunse la Giustizia- ma di comporle insieme, per dare vita ad una azione pastorale attenta e variegata, capace di intercettare le domande dell’uomo di oggi e di accompagnare quante più persone possibile nel cammino di scoperta del Dio con noi. Parlando, il nostro ragnetto non si accorse di aver toccato terra perché il filo che lo aveva sorretto si era spezzato del tutto. Si ritrovò a camminare sul pavimento di marmo lucido, ma tanto lucido, da riflettere come in uno specchio la sua immagine. Specchiandosi si disse: “Va’ e anche tu fa’ lo stesso”. L’ultima volta che è stato visto era impegnato nella scalata al campanile. Arac vuole tentare un’impresa impegnativa ed emozionante: tessere una ragnatela lunga da….Sacro Cuore fino a…Santa Venera . Geniale e appassionato com’è sono certa che riuscirà nell’impresa, aiutato dagli amici che dall’altro campanile si apprestano a tessere la stessa tela. “Due non è il contrario di uno, della sua solitudine. Due è alleanza, è il filo doppio che non è spezzato”.
Rina Di Maria