Spettacoli / Fabio Concato al Metropolitan di Catania: canzoni indimenticabili con punte di umorismo

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Fabio Concato

L’umorismo ha accompagnato lo spettacolo, la voce inconfondibile lo ha personalizzato. Con queste caratteristiche Fabio Concato ha tenuto due ore di concerto al Metropolitan di Catania. Ieri, giovedì due novembre, il cantautore milanese si è esibito nella prima delle due serate siciliane organizzate e promosse da Eventi Olimpo. Questa sera la seconda a Palermo.

Con un look essenziale, jeans, maglietta scura, smanicato leggero, e molta naturalezza, ha portato sul palco il suo repertorio musicale. Ha spaziato dai brani d’amore a quelli di diverso contenuto,  legati a esperienze di tutti o alla sua vita. O bella bionda ha dato il via alla performance canora. A seguire E ti ricordo ancora, Stazione Nord, che racconta la fine di un amore.
Ad introdurre i pezzi, la spiegazione sulla loro origine, sul loro contenuto. Per Tienimi dentro te il cantante ricorda i momenti in cui la figlia era piccola. Spiega che il brano è venuto fuori da sé, tra una nottata e l’altra trascorsa a cullare la piccola in preda alle coliche. Ricordi di un privato condiviso con gioia. Fabio concato

Punte di umorismo nel concerto di Fabio Concato

Ma Concato suscita volutamente la risata nel pubblico. “Cantate tutti”, esorta i presenti. Poi diventa più preciso: “Quelli meno intonati cantate piano, però!”. Obiettivo, creare un clima divertente, senza perdere di vista la protagonista della serata, la sua canzone.
La canzone che ha attraversato lo scorrere del tempo, lo ha fatto proprio. Così è stato per Domenica bestiale. Concato ne ha celebrato il quarantesimo anniversario. Alle sue note è sceso tra il pubblico. Ha cantato vicino alla gente, vicino agli “amici”. Più volte si è rivolto ai presenti con questo termine.

La coreografia essenziale ha lasciato spazio a lui ed alla sua voce. Ha fatto da cornice alla sua presenza. La familiarità con il jazz non si è fatta attendere. I ritmi erano scanditi di frequente dal battito delle mani. La collaborazione tra il cantante ed il pubblico veniva da sé, tra lo svolgersi dei brani. Troppo vento, M’innamoro davvero e Guido piano creavano l’atmosfera romantica. Con Gigi la dedica a suo padre. Speriamo che piova riapre la parentesi divertente. “Dieci anni addietro la cantai in un concerto in  provincia di Catania. Nonostante non piovesse da giorni, all’attacco del pezzo subito la pioggia. Tanto forte da farci sospendere. Da quella volta non l’ho più fatta…Neanche al chiuso!”.

Le canzoni intramontabili di Fabio Concato

Sul finire della serata arriva la tanto attesa Fiore di maggio. Concato gioca con i titoli,  quasi a prendere poco sul serio le sue canzoni…quasi. Può farlo, perché con la poesia che contengono esse stesse ne indicano il valore. Nina dolce amore rende frizzanti i ritmi. Ci si avvia alla conclusione. Nessun finto finale. “Una volta, ho fatto talmente attendere prima di rientrare che poi non c’era più nessuno. Da allora non mi allontano più!”.

Ultimi pezzi: Non smetto di aspettarti e Rosalina. Saluta mentre li canta. Si rivolge al pubblico con degli inchini, ciascuno orientato ad ogni parte del teatro. Raggiunge i suoi musicisti. Si è esibito con Ornella D’ Urbano alla tastiera, Stefano Casali, al basso, Larry Tomassini, alla chitarra, e Gabriele Palazzi, alla batteria. Come alla fine di una rappresentazione teatrale, posti al centro del palco, congedano i presenti con l’inchino di gruppo. Gli applausi sostenuti dichiarano la piacevolezza della serata.

Rita Messina