Sulle note di “Il cammino dell’età”, Gigi D’Alessio, puntuale, si è materializzato ieri sera, accolto da un boato di applausi, nell’anfiteatro “Falcone e Borsellino” di Zafferana, nell’ambito di “Etna in scena”, cartellone estivo organizzato dal Comune.
Jeans con strappi, maglietta bianca come il leggero giubbotto indossato, fisico asciutto e sorriso da bravo ragazzo: difficile credere che abbia già compiuto 50 anni.
Al secondo brano “Quanti amori”, suo cavallo di battaglia del 2004, la platea è già “calda” e il cantante non ha bisogno di “rompere il ghiaccio”, così, dopo gli apprezzamenti sul luogo che lo ospita e le bontà culinarie della Sicilia, intrattiene scherzosamente il pubblico.
Poi si lancia in una rosa di brani, successi di una lunga carriera, che i presenti conoscono alla perfezione, tanto che il coro del pubblico è un tutt’uno con la voce del cantante.
Gigi lo sottolinea con piacere: “Chi viene a sentirmi, non deve dire ‘vado al concerto di Gigi D’Alessio’, ma ‘a fare un concerto con lui’”. L’anfiteatro è pieno e la partecipazione del pubblico incredibile: nelle gradinate ammiratori di tutte le età, ma soprattutto giovani, si agitano seguendo il ritmo e cantano con le mani, coi capelli, con gli occhi che brillano, come in un rito liberatorio.
Chi parla con sufficienza di D’Alessio dovrebbe assistere ad un suo concerto e forse potrebbe apprezzare inedite sfaccettature della sua personalità. Oltre alla preparazione musicale, la semplicità è il suo punto di forza e la gente lo ama per questo.
Qualche ruffianeria lo rende ancora più simpatico, come quando disquisisce sulle differenze tra uomini e donne. “Il cosiddetto sesso debole siamo noi – confessa – e loro ci fanno fare quello che vogliono”, poi intona per omaggiarle “La forza delle donne” (da Buona vita, 2003).
Un gioco di luci ha sottolineato ogni sua esibizione accompagnata con professionalità dalla sua band di sempre composta da Giorgio Savarese e Lorenzo Maffia alle tastiere, Maurizio Fiordiliso e Pippo Seno alle chitarre, Roberto D’Aquino al basso e Alfredo Golino alla batteria. “La banda del pizzo” – l’ha presentata scherzando – perché tutti e sei portano il pizzetto.
La scaletta della serata è stata ricca e, in più di due ore di spettacolo, il cantautore ha eseguito una quarantina di brani, tra cui classici del repertorio napoletano, canzoni d’amore, brani dal ritmo latino-americano e alcuni pezzi dell’ultimo album “24-02-1967” – sua data di nascita – pubblicato l’anno scorso e riproposto arricchito del Dvd “Il giro del mondo in 50 storie”.
Dallo stesso album, il brano “La prima stella”, dedicato alla mamma scomparsa, gli ha fornito il pretesto per presentare un suo inconsueto ammiratore, fra’ Attilio, ieri sera accompagnato da fra’ Luigi. Il frate ama questa canzone nella quale ha identificato come “prima stella” la Madonna e insieme alla platea ha recitato l’ “Ave Maria” impartendo la benedizione. E’ successo pure questo al concerto di Gigi D’Alessio.
Graziella Maugeri