Spettacolo / La “Messa Arcaica” di Franco Battiato incanta la platea al teatro Greco di Catania.

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Tutto esaurito per il concerto di Franco Battiato che chiude al Teatro Greco romano di Catania la ricca stagione estiva del Teatro Massimo Bellini.

La prima parte del concerto dedicata alla rara Messa Arcaica, composta da Battiato nel 1994 al culmine di una delle fasi di ricerca che caratterizzano da sempre l’essenza del compositore e cantautore etneo. Arcaica perché, nonostante la tradizionale partizione (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus Benedictus e Agnus Dei), la Messa sembra più vicina alla modalità che alla tonalità, ricreando le suggestioni del canto monacale e ieratico sui versi in latino, laddove gli assolo di Battiato si alternavano agli interventi corali e a quelli pure solistici del bravo mezzosoprano Carly Paoli.

Seconda parte aperta dal cantautore e amico Juri Camisasca che ha eseguito un meraviglioso canto liturgico del X secolo (Attende Domine), in cui s’invoca il perdono divino, e la canzone Il Carmelo di Echt, omaggio a Edith Stein, allieva e assistente di Edmund Husserl, poi martire dei nazisti.

Poi è il momento di alcuni grandi successi dell’artista, da “E ti vengo a cercare” e “L’oceano di silenzio” a “Le sacre sinfonie del Tempo” e “L’ombra della Luce”, passando per “Sui giardini della preesistenza” e “Lode all’Inviolato”.  L’occasione per entrare a contatto con le zone più alte della ricerca musicale di Battiato, frutto di anni di ricerca ed elevazione spirituale, come dimostrano anche le canzoni filosoficamente più pregnanti e meditate, dalla stratosferica esecuzione di “Stati di gioia” al richiestissimo bis con “La cura”.

Giovanni Rinzivillo