Sport e società / “Nuova Quarto calcio” chiude: non basta vincere alla squadra delal legalità

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Il club, sopraffatto dalle difficoltà economiche e senza un sostegno di imprenditori e istituzioni, alla fine si è arreso: a fine luglio sono scaduti i termini per l’iscrizione al campionato di promozione, cui la squadra non potrà prendere parte a causa della mancanza di fondi. Sull’esclusione pesa anche l’impossibilità di mantenere la gestione dello stadio.

Un sogno che finisce? Un simbolo della legalità che arretra in una terra tristemente nota per la presenza della quarto calciocriminalità organizzata? A stare ai fatti, così sembrerebbe per la Nuova Quarto Calcio per la legalità, squadra che tre anni fa la Procura di Napoli tolse a una potente organizzazione malavitosa del Napoletano, i Polverino, per affidarla a Sos Impresa, associazione antiracket e antiusura; squadra diventata poi un simbolo della lotta contro la camorra. Ora il club, sopraffatto dalle difficoltà economiche e senza un sostegno di imprenditori e istituzioni, alla fine si è arreso: a fine luglio sono scaduti i termini per l’iscrizione al campionato di promozione, cui la squadra non potrà prendere parte a causa della mancanza di fondi. Sull’esclusione pesa anche l’impossibilità di mantenere la gestione dello stadio Giarrusso.

Intimidazioni e boicottaggi. “Non è una questione solo economica – spiega Luigi Cuomo, coordinatore nazionale di Sos Impresa e dirigente unico della Nuova Quarto Calcio -: purtroppo a Quarto i principi di legalità, trasparenza e cambiamento rispetto al passato fanno ancora molta fatica ad affermarsi. Noi ci siamo appellati alle forze sane della città, che inizialmente si sono fatte avanti, ma sono state poche e non hanno resistito”. L’esperienza è stata subito nel mirino di chi il cambiamento non lo vuole: “Sono stati svariati gli atti intimidatori e i danneggiamenti tesi a scoraggiarci – lamenta Cuomo -. Dopo aver disputato, a dicembre 2012, il torneo della legalità con l’Associazione magistrati, l’Associazione giornalisti e Libera, ignoti sono entrati nello stadio e hanno rubato dalla segreteria gagliardetti e coppe di nessun valore economico, ma di grande significato simbolico, lasciando computer, stampante e altri oggetti costosi. Ma siamo andati avanti, anzi abbiamo anche vinto il campionato”. Poi, prosegue il dirigente unico della squadra, “è iniziata una nuova fase più subdola dove il boicottaggio ha assunto le vesti della delegittimazione: ci dipingevano come quelli che denigravano Quarto presentandola come una città di mafiosi. Chiacchiere che hanno portato la gente ad allontanarsi dalla squadra e a isolarla dal punto di vista culturale”.

Un forte isolamento. Tra gli avversari, non solo dal punto di vista sportivo, “c’è la squadra Quartograd, cresciuta in questi anni parallelamente alla nostra esperienza. Si tratta di una compagine che viene dai centri sociali. Alcuni membri di questa squadra ci hanno attaccato pesantemente sulla nostra pagina Facebook”. Insomma, i detrattori non mancano. “Il fatto di non essere riusciti a trovare risorse economiche – denuncia Cuomo – è la conseguenza di un isolamento anche politico”. Il riferimento è alle difficoltà registrate con la nuova amministrazione comunale, recentemente eletta, per la gestione dello stadio Giarrusso. La squadra, che aveva una convenzione per la gestione dello stadio, deve all’amministrazione dodicimila euro, ma non si è trovato un accordo che avrebbe aiutato la Nuova Quarto Calcio per la legalità.

Un’esperienza che non deve finire.
 “L’esperienza della Nuova Quarto Calcio è un patrimonio che appartiene alla cittadinanza e a tutti coloro che lottano contro la criminalità. La storia della squadra e le vicende che hanno portato all’affidamento ad amministratori voluti dalla magistratura è un esempio importante per la sensibilizzazione della cittadinanza verso la costruzione di una cultura dell’antimafia”, dice Ciro Biondi, referente del presidio Libera Campi Flegrei “Daniele Del Core”. Libera Napoli e il presidio di Libera nei Campi Flegrei, continua Biondi, “chiedono che l’esperienza della Nuova Quarto Calcio non debba concludersi ma, anzi, essa debba continuare con lo stesso entusiasmo e sostegno avuto nei primi anni di attività sociale e agonistica. In questa fase storica, dopo lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche del precedente Consiglio comunale, Quarto sta vivendo un rinnovamento amministrativo che è oggetto di attenzioni. La squadra quindi non può, proprio adesso, essere messa da parte. Sarebbe auspicabile puntare di nuovo sul progetto di azionariato popolare”. Per Biondi, la squadra “ha dimostrato, anche sul campo, che con la legalità si vince sempre. È necessario adesso dimostrare che la legalità si sostiene sempre e soprattutto quando chi è dalla parte della giustizia è in difficoltà”. A settembre anche l’Ordine dei giornalisti della Campania si farà promotore di un’iniziativa nazionale a sostegno della Nuova Quarto Calcio per la legalità. “La società calcistica strappata ai clan deve vivere, anche come simbolo di un Mezzogiorno che combatte ogni giorno tutte le forme di illegalità”, spiega Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania. Ma come finirà questa storia? “Finisce l’esperienza meramente calcistica, quella sociale continuerà – dice Cuomo -. Siamo stati per tre anni in giro per l’Italia per parlare della nostra storia e avevamo messo su anche una scuola calcio. Abbiamo provato a mostrare un’etica nello sport per renderlo uno strumento di crescita. Tutti questi aspetti positivi continueremo a promuoverli anche senza avere una squadra di calcio alle spalle. La storia dell’associazione che sosteneva la Nuova Quarto prosegue. Non possiamo lasciar vincere le forze negative. Ritorneremo in campo, non da gioco, ma sociale!”.

Gigliola Alfaro