Si è spento il 18 settembre scorso, all’età di 59 anni, Salvatore “Totò” Schillaci, l’eroe che ci ha fatto sognare nelle “notti magiche” a Italia ‘90. Oggi, 20 settembre, i funerali.
Dai bassifondi di Palermo a eroe delle “notti magiche” durante i mondiali casalinghi, ecco chi è stato Totò: il calciatore del popolo, il sognatore dentro e fuori dal campo.
Da Palermo… a Palermo
Si è spento all’età di 59 anni nella sua amata Palermo Totò Schillaci. Si è dovuto arrendere ad una recidiva del tumore al colon che aveva sconfitto anni fa. Si è spento, ma la sua luce rimane accesa, dalla sua Palermo al resto d’Italia. A Palermo ha iniziato e da qui si comincia la storia della leggenda che ha fatto sognare intere generazioni, quelle che hanno avuto la fortuna di vederlo giocare, segnare, sognare.
Nato e cresciuto nel popolare quartiere palermitano di San Giovanni Apostolo, il giovane Totò inizia a giocare nelle giovanili dell’AMAT Palermo. Era la squadra di quartiere che rappresentava l’omonima azienda municipalizzata palermitana. Dopo poco la proposta del Palermo di acquistare sia lui che il compagno Carmelo Mancuso. Quello che poteva essere un sogno per i due ragazzi, ma che è, poi, sfumato per un nulla. «La società rosanero per entrambi offrì 28 milioni di lire; ma i dirigenti dell’AMAT sapevano che da noi due dovevano guadagnare il massimo per sopravvivere e giocarono al rialzo chiedendo 35 milioni. Così, per soli 7 milioni non andammo al Palermo».
Passa quindi, nel 1982, dall’altra parte della Sicilia, nel Messina allenato da Franco Scoglio. Di lui diceva «aveva una voglia di fare gol che non ho mai visto in nessuno». Il Messina quell’anno partiva dalla Serie C2 e, nella stagione 1985-86, grazie anche alle 11 reti di Schillaci, arrivava alla promozione in Serie B. Sotto la guida di Zdeněk Zeman, subentrato a Scoglio nel 1988-1989, Schillaci, con 23 gol, diventa capocannoniere..
CONTINUA A LEGGERE l’articolo di Noemi Di Benedetto su www.cittànuova.it