Stamina 1 / L’immunologo Andolina: “Sarà penoso, ma i giudici siano benedetti”

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Il dottor Marino Andolina, pediatra-immunologo e vicepresidente di Stamina marino andolinaFoundation dopo la decisione del Tar che ha chiesto la formazione di un nuovo Comitato di composizione internazionale:” Chi nega un risultato clinico a priori, senza aver visto un paziente o le sue cartelle cliniche, viola le regole scientifiche”.

 L’iter di sperimentazione del controverso metodo Stamina ha subito nei giorni scorsi l’ennesimo ribaltone: dopo la bocciatura del mese di ottobre in base al rapporto stilato dal Comitato scientifico istituito dal ministero della Salute, il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dal presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, sospendendo il decreto di nomina della Commissione e richiedendo la formazione di un nuovo Comitato di composizione internazionale.
Da ricerca scientifica a battaglia legale combattuta sulle spalle (e le speranze) di centinaia di persone. L’iter di sperimentazione del controverso metodo Stamina ha subito nei giorni scorsi l’ennesimo ribaltone: dopo la bocciatura del mese di ottobre in base al rapporto stilato dal Comitato scientifico istituito dal ministero della Salute, il Tar del Lazio ha accolto il 4 dicembre il ricorso presentato dal presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, sospendendo il decreto di nomina della Commissione e richiedendo la formazione di un nuovo Comitato di composizione internazionale. Ne abbiamo parlato con il dottor Marino Andolina, pediatra-immunologo e vicepresidente di Stamina Foundation.

 Come accoglie la decisione del Tar del Lazio?
“La sentenza del Tar del Lazio riaccende in molti la fiducia nella magistratura italiana. É forse penoso che siano i giudici a risolvere i problemi, dal Porcellum alle cure con le staminali, che altri organi dello Stato dovrebbero affrontare. In mancanza d’altro, però, che i giudici siano benedetti”.
Perché si è arrivati a questo punto?
“Fin dal primo giorno era chiaro che, come aveva detto la senatrice Anna Cinzia Bonfrisco, ‘avevano dato il controllo della Banca del Sangue a Dracula’. I commissari non avevano un curriculum scientifico specifico – mi dicono che uno fosse esperto di staminali, ma forse era timido e non l’ho sentito parlare nelle riunioni presso l’ Istituto Superiore di Sanità -, ma erano stati palesemente scelti sulla scorta di quanti insulti avevano proferito contro Stamina”.
Ed ora?
“Non mi basta che il Tar li abbia sconfessati, pretendo che sia un pubblico ministero a leggere le varie denunce che sono state depositate in diverse Procure. Non serve una laurea in medicina per dubitare che definire pericolosa una terapia che non ha prodotto alcun effetto negativo 250 volte, sia almeno molto strano. Sostengono che le nostre cellule sarebbero pericolose in quanto possono trasferire l’Aids, oppure perché estratte dall’osso possono contenerne pezzetti nonostante un mese di coltura e due lavaggi alla settimana”.

Una delle tante proteste dei malati e dei loro parenti
Una delle tante proteste dei malati e dei loro parenti

Cosa si aspetta dalla formazione del nuovo Comitato?
“Il fatto che sia sempre la ministra Lorenzin a nominare i nuovi membri, in poche ore, mi preoccupa non poco. Il giudice ha decretato che devono essere scienziati sia a favore che contro il nostro metodo. Come farà in poco tempo a sentire le associazioni dei malati che chiedono le cure, il professor John Bach del New Jersey, il professor Camillo Ricordi di Miami, il professor Marcello Villanova di Bologna?”.
Perché si è creata questa contrapposizione tra Stamina e la comunità scientifica?
“Per quanto riguarda la comunità scientifica che abbia una qualche esperienza di staminali, questa è in gran parte favorevole al metodo Stamina o almeno all’opportunità di sperimentarlo in maniera seria e controllata, a cominciare dai professori suddetti, e perché no dal sottoscritto primo pediatra italiano a fare trapianti di midollo e primo al mondo a guarire una malattia rara con staminali nel 1986. Per far parte della comunità scientifica non basta aver fatto carriera per nepotismo o tessera di partito”.
Dunque la spaccatura è ormai insanabile…
“Chi nega un risultato clinico a priori, senza aver visto un paziente o le sue cartelle cliniche, viola le regole scientifiche sostenute da Galileo a Cartesio e per quanto mi riguarda non è membro di diritto della comunità scientifica”.

                                                                                                                                 Riccardo Benotti

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