Ogni paese vanta delle figure leggendarie nella propria storia. Nemmeno l’Italia, nello specifico la Sicilia, è esente dall’aver dato i natali ad alcuni personaggi di questo tipo. Uno tra questi è certamente Cagliostro. Fu avventuriero, alchimista ed esoterista. Nel suoi viaggi in giro per l’Europa, per le sue capacità curative, guadagnò anche la fama di mago. Un mago dalle origini palermitane.
Storia / Le origini di Cagliostro
Egli nacque a Palermo col nome di Giuseppe Balsamo, il 2 giugno 1743, da una rispettabile famiglia conosciuta per il legame con l’ordine dei Cavalieri di Malta di cui avevano fatto parte diversi membri della sua famiglia. Poco dopo la morte del padre, Giuseppe venne affidato a una zia sposata con un farmacista. Qui si suppone abbia avuto il primo incontro con la medicina che lo caratterizzerà molto nella sua vita. A seguito apprenderà altre conoscenze farmaceutiche ed erboriste quando sarà avviato alla carriera ecclesiastica, la quale però lo liquidò in fretta per via delle sue condotte truffaldine.
Trovò accoglienza da un prozio governatore del principe d’Altavilla, Giuseppe Cagliostro, il quale gli farà anche da mentore oltre che protettore. Con lo zio suggellò un legame fortissimo, tale che anni dopo, quando venne iniziato e introdotto ai Cavalieri di Malta nel 1766, dovendo cambiare cerimonialmente nome, scelse di farsi chiamare nominalmente Cagliostro in onore dello zio.
Storia / Il viaggio in Inghilterra e la svolta
Nel 1765, lasciata Malta, decise di stabilirsi a Roma. Qui iniziò la sua “carriera” da imbonitore, conoscendo poi Lorenza Feliciani, sua futura moglie. Con lei avrà, un rapportò di piena collaborazione, vivendo con lei una vita movimentata e sregolata in tutta Italia fino alla penisola iberica. Un’ulteriore svolta la ebbe nel 1771 quando, deciso ad approcciarsi alla massoneria, andò in Inghilterra. In Inghilterra Giuseppe inizierà a coltivare la sua fama di alchimista e chiaroveggente distribuendo prodotti e dando lezioni, diventando a tutti gli effetti un massone nel 1776. A causa di alcuni problemi dovuti alla sua fama venne incastrato e arrestato dopo un’iniqua sentenza che lo costringe a pagare una grossa somma lasciò l’isola.
Storia / La fama a Strasburgo come grande mago
Da qui comincerà un’altra stagione di viaggi in tutta l’Europa recandosi in Olanda, Germania, Russia e Polonia, dovendo fuggire da posto a posto per via del suo particolare modo di vivere. Nel mentre si creò una grande fama di presunto mago e guaritore. Nel 1780, a Strasburgo, usa le sue conoscenze magiche (possibilmente delle prime nozioni di psicologia), farmaceutiche ed erboriste per curare con successo innumerevoli persone, pure in casi disperati per la medicina dell’epoca.
Questa “attività” rafforzò la sua fama i mago. Tra i tanti pazienti ebbe, spesso gratuitamente, poveri e diseredati. Di pari passo progredì la sua fama di veggente soprattutto dopo che, nel 29 novembre 1780, previse la morte dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria. La notorietà comportò anche molto odio e rivalità. In particolare, i medici dell’epoca cominciarono a promuovere una violenta e sempre più degenerata campagna denigratoria.
Storia / Cagliostro e il ritorno in Francia
Pur intessendo un forte rapporto col cardinale de Rohan nel giugno del 1783, Cagliostro è costretto a lasciare Strasburgo. Dopo un breve sosta a Napoli presso un suo amico, tornerà in Francia, nello specifico a Bordoaux, nel novembre dello stesso anno. Qui cerca di progredire nella massoneria, tanto da cominciare a nutrire l’idea di crearne una nuova branca e rito con lui a capo. Le successive difficoltà le ebbe non tanto per i soliti tentativi dei suoi rivali di incastrarlo, quanto piuttosto da un complotto più grande ai danni dell’amico de Rohan: l’affare della collana.
Storia / Lo scandalo della collana
I coniugi de la Motte ingannarono de Rohan il quale, credendo di essere nelle grazie di Maria Antonietta (con cui non aveva in realtà un buon rapporto), aspirando alla carica di primo ministro, venne incastrato con l’acquisto della collana a nome della regina, ignara dell’accaduto. Una volta a Parigi per altre prerogative massoniche, nel 1785, Cagliostro viene arrestato assieme alla moglie, l’amico e gli altri interessati nell’affare. Sicché già in passato aveva pure previsto, grazie alle rinomate doti di veggenza, la caduta della Bastiglia, per la probabile implicazione nell’affare della collana (il quale limò irrimediabilmente il prestigio della monarchia alla vigilia della rivoluzione) Cagliostro venne riconosciuto dai contemporanei come agitatore politico e antimonarchico, sebbene sia stato dichiarato innocente assieme alla moglie dopo il processo.
Storia / La fine di Cagliostro
A tal proposito, in aggiunta alla già presente campagna denigratoria avviata da tempo da medici e rivali, si aggiunse anche quella a opera della monarchia francese, efficace al punto da perseguitarlo sia in Inghilterra, sia in Svizzera, e infine in Italia. A causa di ciò il rapporto tra Cagliostro e sua moglie, stanca di vagare senza dimora per tutta l’Europa, comincia a incrinarsi irrimediabilmente. Dopo il pernottamento in varie città italiane, Cagliostro giunge a Roma a fine 1789 nella speranza di creare un legame e un riconoscimento della massoneria da parte della santa sede, venendo invece arrestato a seguito delle denunce mosse da sua moglie.
Essendo ormai esclusivamente un personaggio problematico, solo e senza aiuti, il leggendario mago viene sottoposto a un pesantissimo processo da parte dell’Inquisizione. Confessò le implicazioni con la massoneria e altri misfatti nella speranza di evitare l’esecuzione. Dopo un’umiliazione pubblica, il 7 aprile 1791 Cagliostro viene condannato all’ergastolo nella fortezza di San Leo. Qui morì tristemente il 26 agosto 1795.
Giuseppe Emanuele Russo