La madre romena l’ha abbandonata, ed ha già un altro bambino malato, il padre non l’ha voluta riconoscere ed ecco che la piccola bimba nata nel reparto maternità dell’ospedale Umberto I di Enna il 27 luglio, è stata registrata all’anagrafe con il cognome del Papa e il nome Marianna
Marianna Bergoglio, piccolo fiore sbocciato in terra di Sicilia, raccolto quasi dalla spazzatura, è un segno di vita che merita accoglienza e attenzione, essendo stata abbandonata già dalla nascita, dai suoi genitori stranieri, dopo gli esiti di una radiografia prima del parto che svelava una malformazione cerebrale. I medici e gli infermieri che hanno un cura la piccola, nata prematura, alla 33esima settimana, l’hanno accudita amorevolmente come un figlia.
Un accorato appello era stato rivolto dalla giornalista della Rai Antonella Gurrieri tramite diversi servizi sulla notizia, tanto che persino la Città del Vaticano ne è stata indirettamente coinvolta nell’evento mediante lettere e appelli. Sara Gauci, Tanina Abate, Angela Faraci, Oriana Adamo sono le infermiere – mamme – che hanno accudito la piccola Marianna, che adesso pesa quattro chilogrammi, lunga 57 cm., ha un colorito roseo, il nasino all’ insù e quando ha fame strilla come tutti gli altri bambini, sgambetta nella culla.
“Il suo quadro clinico è piuttosto complesso e le persone si intimoriscono perché c’è molta disinformazione in materia”, aveva affermato la pediatra Katia Cucchiara autrice fra l’altro della lettera a Papa Francesco per chiedergli di “aiutare questa bimba bella, ma sfortunata, a trovare una famiglia”. Alla piccola manca l’ affetto dei suoi genitori naturali. Marianna non ha ancora sentito il profumo della sua mamma, che, spaventata dalle condizioni cliniche non semplici, ha rinunciato a lei subito dopo il parto. E’ un dramma, ma nello stesso tempo si constata come una società che accoglie i profughi e gli emigrati trova difficoltà a dare una casa e una famiglia ad una piccola creatura. Una richiesta è stata fatta alla Comunità Papa Giovanni XXIII di Santa Venerina. I responsabili della struttura hanno affermato che “stanno valutando la proposta”. Auguriamo che il futuro della piccola Marianna sia sereno e caldo di affetto grazie ai generosi nuovi genitori che se ne faranno carico, tracciando un percorso da vivere “insieme”.
Giuseppe Adernò