Strage di Capaci / Luisa Trovato ricorda con un pamphlet il giudice Giovanni Falcone

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Strage di Capaci

Nel 31^ anniversario della strage di Capaci, anche il Capo dello Stato lascia un pensiero come fiore alla memoria di Giovanni Falcone. Mattarella riferisce che “la mafia è un cancro ma non è invincibile”, e ancora aggiunge: “Magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno demolito la presunzione mafiosa di un ordine parallelo, svelando ciò che la mafia è nella realtà: un cancro per la comunità civile, un’organizzazione di criminali per nulla invincibile, priva di qualunque onore e dignità”. E a seguire, “l’azione di contrasto alle mafie va continuata con impegno e sempre maggiore determinazione. Un insegnamento di Giovanni Falcone resta sempre con noi: la mafia può essere battuta ed è destinata a finire”.

Così, si ricorda che il 23 maggio 1992 alle ore 17.56 e 48 secondi,  nel tratto autostradale dell’A29, all’altezza dello svincolo di Capaci, che da Punta Raisi conduce a Palermo, si ebbe la propaggine d’un roboante suono, a seguito della detonazione di 500 chilogrammi di tritolo, nitrato d’ammonio e T4 (ciclotrimetilentrinitroammina).
L’obiettivo, messo a segno, era l’auto su cui viaggiava Giovanni Falcone. Ma, in quella contingenza, trovarono la morte anche la moglie di Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta. Adesso, nel giorno rievocativo della strage di Capaci, risuona ancora l’eco di quel boato che intendeva far tacere spirito e tenacia di uomini invisi al potere malato della società.

Le istituzioni custodi dei valori della giustizia

L’evento di grande portata celebrativa investe correntemente le istituzioni. Esse, in primis, devono indossare la mise di custodi dei valori della giustizia. Il ricordo collettivo delle vittime di stragi, e in particolare di questa strage, deve vivificarsi costantemente, per muovere la società a un maggior senso civico.

È importante divulgare il verbo assonante con la Legalità, senza cadere nel vacuo esercizio della retorica. Il fine è divenire cassa di risonanza nelle azioni divulgative di liceità, in favore delle cittadinanze! Si drizzi, dunque, il vessillo in grado di aleggiare come nuova ventata sulle coscienze.

Giovanni Falcone
Giovanni Falcone

Si vuole onorare, nel ricorrente 23 maggio 2023, la memoria di Giovanni Falcone e di ogni vittima di mafia, con la presentazione del pamphlet: “Legalità & Territorio – Ricognizione e rinascita dei beni confiscati” a cura di Luisa Trovato. In particolare, Legalità & Territorio è l’ensemble di trama e ordito e di un ventaglio di aspetti contingenti che, parola dopo parola, si ritrovano a dialogare dentro un pamphlet.
La narrazione segue il filo delle azioni gestite nel segno della nemesi e dei fatti quotidiani di mafia. Si parla, dunque, di fenomeni umani che vivono nello spazio delle comunità e si nutrono di sentimenti contrastanti, di mestizie e silenzi ricolmi finanche di reticenza.

Il potere della mafia

Il decalogo dell’essere mafioso mette all’apice, nella struttura piramidale, il potere. Così, il potere diviene ago della bilancia, per stabilire e ordinare i fatti contesi e sospesi tra bene e male. Talvolta, la propensione al potere si associa a forme di lotta e conflitto. Essa si snoda nell’alveo di ‘sensazioni e sanzioni’, per dirimere la perpetua battaglia tra lecito e celato. La mafia come qualsivoglia fenomeno d’umana origine, secondo Giovanni Falcone avrà una fine.

Ebbene, nella costante querelle e nelle scelte d’umano sentore, si cerca di dare un senso alla quotidianità economica. Ma, ancor di più, si cerca di creare ricchezza protesa al surplus e alla cupidigia di gestire potere, sempre più in forma esponenziale. Forse, nella costante ricerca di affastellare ‘roba’, si ritrova la predominanza umana che, forse, mai arretrerà all’idea di accantonare ricchezza e potere.

Così ogni domanda, pronta a cogliere la risposta sulla fine del fenomeno mafioso, deve al momento restare nel presentismo e attendere … Forse, necesse est cambiare l’animo umano e protenderlo verso altri fini, finanche tendenti alla ricchezza, ma spirituale. Ricchezza legata a ben altra natura che, probabilmente, può far raggiungere alternative forme di potere e padronanza del proprio essere. Qualità che rivedono la centratura del sé, protesa nel cogliere il maggior senso di legalità.

Contestualità dove il surplus è condivisibile per il bene della community, e dove è possibile vivere secondo il senso di giustizia e giustezza. E ancora, dove esegeti dimensionali di consenso e influenze sociali possono far dimorare corrispondenze biunivoche tra Legalità & Territorio.

 

Luisa Trovato

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